2010-05-07 15:13:06

Myanmar: il regime scioglie il partito di Aung San Suu Kyi


In Myanmar, la Lega Nazionale per la Democrazia (Lnd), all'opposizione, è stato sciolto dal regime militare per non aver escluso dalle sue liste la sua leader, il Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, in quanto condannata e agli arresti domiciliari. Una parte della disciolta Lega avrebbe comunque deciso di partecipare alle prossime elezioni legislative creando una nuova formazione politica. Alcuni osservatori parlano di una spaccatura all’interno dell’opposizione democratica, dopo anni di lotta unitaria. Salvatore Sabatino ha parlato della situazione politica nel Paese asiatico con Marzia Casolari, docente di Storia dell’Asia all’Università di Perugia-Terni:RealAudioMP3

R. – Abbiamo sempre sostenuto che il problema vero della Birmania è l’opposizione, cioè è la forza che l’opposizione ha, o meglio, la forza che l’opposizione ha perso dalla metà degli anni Novanta ad oggi. In realtà, credo che quello che è successo anche ieri con lo scioglimento della National League for Democracy rappresenti un processo di spaccatura all’interno del partito. Tuttavia, i partiti che si stanno presentando alle elezioni in questo momento in Birmania sono diversi. In realtà, quindi, pur in condizioni di estrema difficoltà politica, la società civile birmana si muove.

 
D. – Questo estremo dinamismo nella vita politica del Myanmar secondo lei potrà portare, dopo le elezioni, alla sconfitta della giunta militare al potere?

 
R. – Potrebbe verificarsi una sconfitta politica, però bisogna vedere cosa accade successivamente, nel senso che magari si può affermare, effettivamente – come è accaduto nel 1990 con la National League for Democracy – un partito o una coalizione di partiti. Bisogna vedere quale sarà l’atteggiamento della giunta militare.

 
D. – Aung San Suu Kyi, che ha trascorso – lo ricordiamo – 14 degli ultimi 20 anni agli arresti domiciliari con varie accuse, è stata inoltre esclusa dalla guida del Paese dopo le elezioni del 1990, vinte a larga maggioranza dalla sua Lega nazionale per la democrazia. Ora, secondo lei, cosa sarà di lei? Cosa possiamo prevedere?

 
R. – Lei ha dichiarato che comunque non abbandonerà il popolo e il partito funzionerà in maniera diversa. Si dedicherà ad attività tra cui anche il lavoro sociale: un lavoro più vicino alla società civile, alla popolazione.

 
Sale la tensione a Kathmandu paralizzata dallo sciopero dei maoisti
È salita la tensione a Kathmandu paralizzata da sei giorni per lo sciopero indetto dall'opposizione maoista contro il governo guidato dal primo ministro Madhav Kumar. Secondo quando riferiscono i media nepalesi, circa 20 mila commercianti, albergatori e semplici cittadini sono scesi in strada per protestare contro il blocco commerciale che sta mettendo la capitale nepalese in ginocchio. I maoisti hanno cercato di impedire i cortei dei dimostranti in diverse parti della città. La polizia è intervenuta con gas lacrimogeni per riportare l'ordine. Secondo fonti di stampa, diversi maoisti sono stati feriti negli scontri. La marcia è stata organizzata da una quarantina di associazioni di categoria per chiedere la fine dello sciopero che ha pesanti conseguenze sull'industria turistica. Fino a pochi giorni fa, i maoisti avevavo vietato anche le biciclette, costringendo la gente ad andare a piedi. Gli unici mezzi a circolare sono gli autobus degli hotel a cinque stelle che fanno la navetta con l'aeroporto che continua a funzionare regolarmente. Secondo quanto racconta un'italiana, che abita in Nepal da oltre 20 anni, “la presenza dei maoisti è massiccia".

Marea nera verso le Isole Chandeleur, mentre si aspetta la cupola anti-greggio
La macchia di petrolio nel Golfo del Messico sta inquinando le Isole Chandeleur, al largo della Louisiana. La notizia giunge nel giorno dell’arrivo della cupola, la gigantesca struttura in cemento e acciaio anti-greggio. La situazione della marea nera per la fuoriuscita del greggio nel Golfo del Messico è in evoluzione, e c'è il rischio che ''diventi un disastro senza precedenti''. È quanto ha detto Janet Napolitano, ministro alla Sicurezza interna americana.

Terremoto in Indonesia del nord
Un terremoto di magnitudo 6 ha colpito Sulawesi, nel nord dell'Indonesia. Non sono stati per ora registrati danni o vittime.

Morti due soldati dell’Isaf in Afghanistan
Sono morti due soldati dell’Isaf, nelle ultime 24 ore, nel sud e nell'est dell’Afghanistan. Lo ha reso noto la stessa Forza internazionale di assistenza alla sicurezza a Kabul. Uno dei due militari è morto nell'Est del Paese ''per gli effetti indiretti di un attacco''. Il secondo invece è morto nel Sud a seguito di un attacco degli insorti. Solo oggi, è stato reso noto che il 3 aprile scorso truppe australiane hanno catturato e consegnato ai servizi di sicurezza aghani un comandante dei talebani responsabile del sequestro di un giornalista del New York Times.

Medio Oriente: situazione tesa per la moschea incendiata
È previsto per oggi l’incontro a Ramallah tra l’inviato speciale Usa per il Medio Oriente, George Mitchell, e il presidente palestinese Abu Mazen. Intanto il coordinatore speciale europeo per il processo di pace, Robert Serry, ha ieri espresso ''preoccupazione'' per una serie di attacchi perpetrati di recente da coloni israeliani estremisti contro la popolazione palestinese, in particolare al recente episodio dell’incendio alla moschea fra Ramallah e Nablus. La scorsa notte un altro incendio si è sviluppato nel cimitero ebraico a Hebron in Cisgiordania, dove si registrano danni limitati.
 
Il parlamento turco approva il pacchetto di riforme costituzionali
Il parlamento turco ha approvato il pacchetto di riforme costituzionali proposto dal partito d'ispirazione islamica del premier Erdogan. Ora bisognerà attendere il referendum confermativo. Per il governo tale riforma serve per adeguarsi ai termini richiesti per l'adesione della Turchia all’Ue, mentre secondo l’opposizione è finalizzata a tenere magistratura e forze armate sotto il controllo dell'esecutivo.

Nuova fase eruttiva del vulcano in Islanda blocca lo spazio aereo dell’Irlanda
Il vulcano islandese è di nuovo in una fase esplosiva e ci saranno ''considerevoli'' ricadute di cenere. Bloccato per il terzo giorno consecutivo lo spazio aereo dell'Irlanda, fino alle 14 ora italiana.

In Belgio, il premier uscente Leterme definisce anticostituzionali le elezioni
Le elezioni politiche, fissate per il 13 giugno prossimo in Belgio, benchè “legali” sono “anticostituzionali”. È quanto ha sottolineato oggi il premier uscente Yves Leterme secondo il quale l'incostituzionalità risiede nel fatto di non aver risolto il problema della divisione della circoscrizione elettorale bilingue (fiammingo e francese). Bruxelles-Hal-Vilvorede, causa stessa della caduta dell'esecutivo. Ma Leterme, pur mettendo in causa la costituzionalità delle elezioni, non ha spiegato come poter uscire da questo problema, lo stesso peraltro che, dopo le ultime consultazioni politiche, ha lasciato il Belgio per un lungo periodo senza governo per la mancanza di accordo tra i partiti votati dalla popolazione di lingua fiamminga e quelli di lingua francofona. I contrasti tra le due comunità linguistiche saranno con ogni probabilità al centro di tutta la campagna elettorale con i sindaci dei comuni fiamminghi alla periferia di Bruxelles che già hanno annunciato di voler boicottare lo scrutinio. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Carla Ferraro)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 127

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