2010-05-07 14:42:04

Il cardinale Rodé nel 35.mo della morte del cardinale Mindszenty: un pastore unito a Cristo che lottò contro tutti i totalitarismi


“Il cardinale Mindszenty è rimasto con Cristo, nell’amore del Padre, unito a Lui anche nel tempo della sofferenza, della tortura, della prigionia, della solitudine e del silenzio”: è quanto affermato dal cardinale Franc Rodé nella Messa alla chiesa romana di Santo Stefano Rotondo in occasione del 35.mo della morte del porporato ungherese. Il prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ha ricordato che il Servo di Dio József Mindszenty “spese tutta la propria vita, con la consapevolezza che proveniva dall’incessante unione con il suo Signore, nella lotta per la libertas ecclesiae di fronte ai totalitarismi del XX secolo, a partire dal nazismo fino al comunismo”. Sulla straordinaria testimonianza del cardinale Mindszenty, Marta Vertse ha intervistato il cardinale Franc Rodé:RealAudioMP3

R. - Certamente è una grande figura europea. Un patriota ungherese, che non ha mai acconsentito alla divisione dell’Europa. Per lui l’Europa era una, un continente con radici cristiane, e la divisione dell’Europa in area sovietica e area occidentale libera era qualcosa di assolutamente inaccettabile. In questo senso, possiamo dire che sia stato non solo un uomo con radici ancora nell’Impero austro-ungarico, ma che vedeva il futuro, un futuro che oggi si è già realizzato. Poi lui ha rivendicato sempre per l’Ungheria un posto nel concerto delle nazioni europee, contrastando questa divisione ideologica, e ha lottato instancabilmente per questo subendo il martirio per i valori europei, che sono valori cristiani. Una figura profetica dell’Europa di oggi. 







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