2010-05-07 15:00:35

Domani la Supplica di Pompei guidata dal cardinale Vallini


Domani mattina decine di migliaia di fedeli, com’è tradizione da oltre un secolo, si raduneranno presso il Santuario della Madonna del Rosario di Pompei per la recita, a mezzogiorno, della Supplica a Maria. Quest’anno la Supplica sarà guidata dal cardinale Agostino Vallini, vicario del Papa per la diocesi di Roma. La preghiera, scritta dal fondatore del Santuario, il Beato Bartolo Longo, nel 1883, affida a Maria, Regina delle Vittorie, i dolori e le speranze di tutta l’umanità. Sulla figura di questo Beato e del suo amore per la Madre di Dio ascoltiamo l’arcivescovo prelato di Pompei, Carlo Liberati, intervistato da Carla Ferraro:RealAudioMP3

R. – Pompei non esisteva. Come è nata? E’ nata intorno ad un genio laico, un cattolico che si era smarrito: Bartolo Longo si era smarrito negli anni della giovinezza e attraverso l’amicizia di sacerdoti santi e anche di famiglie nobili napoletane che l’hanno ospitato gratuitamente, che l’hanno aiutato. Bartolo Longo ebbe questa intuizione, che bisognava salvare la vita alla società e proiettarsi verso il futuro con il genio della carità cristiana. Quando nel 1872 là, nella campagna, mentre lui faceva il fattore – gli avevano trovato un posto per farlo vivere, gli amici che l’avevano salvato, sacerdoti e laici, l’avevano recuperato dall’ateismo – ebbe questa intuizione: non sappiamo se gli è apparsa la Madonna, se gli ha parlato nel cuore, se ha sentito la voce dello Spirito Santo … sta di fatto che si mise in ginocchio e, folgorato dalla grazia, sentì questa voce: “Recita il Rosario e sarai salvo. Chiunque reciterà il Rosario non si perderà!”. E da lì è partito, pieno di Spirito Santo e di Grazia di Dio, e la Valle immalinconita, non amata da nessuno si riempì, dopo il 1875, delle opere di carità: gli orfanotrofi per i figli e le figlie dei carcerati, per gli orfani di tutte le guerre e per gli abbandonati dalle famiglie, per i bambini soli, per i ragazzi di strada … Questo è nato nel nome della carità, perché abbiamo trovato educatori che hanno insegnato ai ragazzi e alle ragazze a vivere …







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