2010-05-06 12:17:09

I vescovi americani contro la “Legge Arizona” sull’immigrazione irregolare


La controversa legge anti-immigrazione entrata in vigore pochi giorni fa nello Stato dell'Arizona, fortemente voluta dal governatore Jan Brewer, continua a sollevare proteste anche fuori dagli Stati Uniti. Dopo la condanna da parte dei vescovi statunitensi e di numerosi episcopati centroamericani, ieri è stata la volta di mons. Miguel Cabrejos Vidarte, arcivescovo di Trujillo e presidente della Conferenza episcopale del Perù. Il servizio di Luis Badilla.RealAudioMP3

Il presule sudamericano ha chiesto l'immediata revisione della legge che a suo avviso “viola gravemente la dignità della persona umana, in particolare di milioni di ispanici". La "Legge Arizona", come ormai viene chiamata, è stata criticata dallo stesso presidente Barak Obama, che ha disposto un'indagine "per verificare se il dispositivo sia contrario ai diritti civili sanciti nella Costituzione", e con il passare dei giorni solleva proteste ovunque e sempre maggiori. Domenica scorsa, si è svolta a Los Angeles una marcia di protesta contro la controversa legge, alla quale ha partecipato anche il cardinale Roger M. Mahoney, arcivescovo della città; alla manifestazione si sono aggiunte centinaia di gruppi, associazioni, Chiese, sindacati, centri culturali, perfino squadre di football. Il porporato ha definito “un imperativo morale” la modifica sostanziale della nuova legge che, tra diversi dispositivi, introduce il reato di “immigrazione clandestina” (punibile con sanzioni, l’arresto, fino al carcere) e autorizza la polizia statale a chiedere l’identificazione della persona in caso di sospetto di ingresso illegale nel Paese. Il cardinale Mahony, come già aveva fatto il 21 marzo davanti a 250mila persone a Washington, ha ribadito la richiesta dei vescovi statunitensi a procedere “ad una riforma nazionale sulle migrazioni prima che si diffondano un insieme di misure statali molto sensibili agli umori della piazza e poco meditate e responsabili”. “Ribadisco, ha aggiunto il porporato, che la Chiesa cattolica non si stancherà mai di proteggere gli immigrati, nostri fratelli e sorelle, affinché possano essere membri a pieno titolo, con tutti i diritti e i doveri, delle nostre comunità”. Una parte importante della stampa americana ritiene che la “Legge Arizona”, oltre ad essere “retrograda e meschina”, sia “inutile e demagogica”. Va detto che l'Arizona ha una lunga frontiera con il Messico e una popolazione di circa mezzo milione di immigrati irregolari, in gran parte ispanici, spesso accusati di “portare criminalità e violenza”, anche se i dati statistici non confermano questi pregiudizi. Mentre per il senatore repubblicano Russell Pearce, sostenitore della legge, ora la polizia “non ha più le manette politiche” che finora impedivano di identificare e arrestare gli immigrati irregolari, per il cardinale Mahony invece si rischia, usando un testo giuridico superficiale e pieno di luoghi comuni, “di offendere e umiliare la dignità delle persone a causa del colore della loro pelle o per via di un semplice sospetto”.







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