2010-05-06 14:58:50

Elezioni in Gran Bretagna per il rinnovo della Camera dei Comuni e dei Consigli locali


Dalle 7 di stamani, ora locale, oltre 45 milioni di britannici sono chiamati al rinnovo di 650 seggi parlamentari e di altrettanti collegi. In realtà, i seggi sono 649 perché a Thirsk and Malton si vota il 27 maggio, dopo la morte di un candidato, ma anche 164 consigli locali, tra cui 32 municipi di Londra. I seggi chiuderanno alle 22, ora locale, le 23 in Italia, e subito dopo ci saranno gli exit poll comuni di Bbc, Sky e Itv. Per le prime indicazioni provenienti dallo scrutinio dei voti occorrerà aspettare le prime ore del mattino, ma l’incertezza sull’esito elettorale ha fatto decidere la regina Elisabetta II ad incontrare il vincitore solo dopo le 13 di domani, e solo dopo che costui avrà avuto chiaro il percorso su come formare un governo. Il nuovo parlamento si riunirà il prossimo 18 maggio per l'elezione del presidente e il giuramento dei deputati. La maggioranza assoluta in Gran Bretagna si ha quando un partito riesce a ottenere 326 seggi: nel parlamento uscente i laburisti ne avevano 346, i conservatori 193, i liberaldemocratici 62.

Pena di morte per l’attentatore della strage di Mumbai del 2008
È stato condannato all’impiccagione l’unico attentatore superstite dell’attentato di Mumbai nel 2008, in cui morirono circa 166 persone. Il giovane militante pakistano di 22 anni è stato giudicato colpevole di oltre 80 capi di accusa, tra cui insurrezione armata, cospirazione e pluriomicidio. Il Codice penale indiano prevede la pena di morte per impiccagione: l'ultima volta che il boia è entrato in azione è stato il 14 agosto 2004 a Calcutta, quando fu impiccato un omicida e stupratore.

Falso l’allarme terrorismo sul ponte di New York
È cessato l'allarme scattato dopo il ritrovamento di un furgone abbandonato sul Robert F.Kennedy Bridge di New York, dal quale sembrava fuoriuscire odore di gas. Sul veicolo non è stata trovata traccia di materiale esplosivo, ha spiegato la polizia di New York.

Prosegue a New York la conferenza sul disarmo
“Incoraggio le iniziative che perseguono un progressivo disarmo e la creazione di zone libere dalle armi nucleari, nella prospettiva della loro completa eliminazione”. Così aveva detto ieri il Papa, auspicando il proseguimento del processo di disarmo atomico che è al centro della Conferenza per la revisione del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), in corso all’Onu di New York. Durante i lavori al Palazzo di Vetro, i cinque Paesi del Consiglio di Sicurezza con potere di veto - Usa, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina - hanno appoggiato l'idea di creare un'area libera dalle armi atomiche in Medio Oriente, impegnandosi “a dare seguito alla risoluzione del Tnp del 1995”. Presso le autorità israeliane e palestinesi prosegue intanto la missione dell’inviato statunitense per la regione, George Mitchell, che ha già incontrato il premier dello Stato ebraico Netahyahu e domani vedrà il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, per portare avanti il progetto di negoziati di pace indiretti tra le due parti. Ce ne parla Giorgio Bernardelli, esperto di Medio Oriente della rivista Mondo e Missione, intervistato da Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. – Già il fatto che siano colloqui indiretti dà l’idea di quanto sia difficile la situazione, ovvero quella di due parti che negoziano senza nemmeno incontrarsi. E’ una situazione in cui Washington cerca in qualche modo di uscire da uno stallo. Ma il clima di sfiducia è molto diffuso fra entrambe le parti. Da parte palestinese, il presidente Abu Mazen ha parlato di un termine di quattro mesi per negoziati di questo tipo, nei quali vorrebbe inserire tutte le questioni chiave del conflitto. Difficilmente, in quattro mesi, si potrà arrivare ad un risultato davvero forte. Da parte israeliana, questo negoziato indiretto arriva dopo il braccio di ferro sulla questione del blocco degli insediamenti, sulla questione di Gerusalemme est. Le premesse sono tutte per una situazione in cui si mantiene aperto un canale di dialogo, ma senza prospettive immediate di risultati concreti.
 
D. – Proprio in queste ore, all’Onu si discute di un Medio Oriente libero dalle armi atomiche, così come auspicato dai cinque Paesi del Consiglio di Sicurezza, con potere di veto. Come si può interpretare questa presa di posizione?
 
R. – È un segnale comunque molto forte nel clima di queste settimane. Dà l’idea di come i rapporti tra governo di Netanyahu e Washington, al di là delle dichiarazioni di sostegno a Israele che l’amministrazione Obama ha fatto, siano tutt’altro che semplici. Washington sta cercando di mettere pressione soprattutto sul governo Netanyahu, cercando di far capire che rinviare ogni soluzione rispetto a questo conflitto non è nell’interesse dello Stato ebraico. D’altra parte, però, deve fare i conti anche con un governo come quello di Netanyahu che oggettivamente è sostenuto dalla maggioranza, che non può concedere grandi margini di manovra su questi temi.
 
Alla Casa Bianca vertice su Afghanistan e Pakistan
Vertice su Afghanistan e Pakistan oggi alla Casa Bianca, convocato dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Lo ha reso noto la stessa Casa Bianca, precisando che alla riunione prendono parte i vertici del governo e delle Forze armate, per esaminare “la situazione in Afghanistan e Pakistan”. Assieme al presidente Obama, sono presenti il segretario di Stato, Hillary Clinton, quello della Difesa, Robert Gates, il capo staff della Casa Bianca, Rahm Emanuel, l'ambasciatrice americana all'Onu, Susan Rice, il consigliere per la Sicurezza nazionale, Jim Jones, il direttore della Cia, Leon Panetta, il capo degli Stati Maggiori congiunti, l'ammiraglio Michael Mullen, l'inviato speciale in Afghanistan e Pakistan, Richard Holbrooke, il generale David Petreus, comandante delle forze armate del Centcom, e il generale Stanley McChrystal, comandante delle forze alleate in Afghanistan.

Usa: la società dei mutui Freddie Mac chiede altri 10 miliardi
Il colosso Usa dei mutui Freddie Mac chiederà all'amministrazione Obama altri 10,6 miliardi di dollari, dopo aver chiuso il primo trimestre dell'anno con un passivo di 8 miliardi di dollari. Lo ha reso noto la stessa società, secondo quanto riferisce Bloomberg, aggiungendo che i nuovi fondi statali sono necessari perchè il mercato immobiliare Usa resta “fragile”. La nuova richiesta di denaro farà schizzare il costo del salvataggio della società a 61,3 miliardi di dollari. Con l'agenzia gemella Fannie Mae, Freddie Mac a settembre 2008 fu salvata dalla bancarotta attraverso un commissariamento da parte del governo federale.

L’installazione della cupola di contenimento della marea nera dovrebbe iniziare oggi
La cupola di contenimento con la quale gli esperti di British Petroleum sperano di arrestare la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico è in viaggio verso il luogo dell'incidente. Lo annuncia Bp in una nota, precisando che l'installazione della struttura inizierà oggi, tra varie difficoltà. Il capo delle operazioni di Bp, Doug Suttles, ha sottolineato alla Cnn che l'operazione "è molto complessa, ci saranno sfide da affrontare durante il percorso".

Comunità internazionale mobilitata per la crisi in Nepal
La comunità internazionale si sta mobilitando per risolvere la crisi politica che da cinque giorni paralizza la capitale nepalese Kathmandu, a causa di uno sciopero a oltranza indetto dall'opposizione maoista contro il governo. Unione Europea e Stati Uniti hanno chiesto al premier di trovare una soluzione al braccio di ferro che rischia di destabilizzare la giovane Repubblica. I maoisti, principale forza politica nell'Assemblea costituente, chiedono le dimissioni dell'esecutivo e sono decisi a presidiare la capitale fino a quando la loro richiesta non sarà soddisfatta. Il premier si rifiuta di cedere alle pressioni e accusa i maoisti di volere l'anarchia. Il blocco della capitale da giorni ha creato enormi danni all'economia locale, oltre a disagi per la popolazione e per i turisti stranieri. La crisi nepalese preoccupa anche le Nazioni Unite, presenti nel Paese dal 2007 con una forza di pace per sorvegliare il disarmo dei maoisti. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza e Carla Ferraro)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 126
 
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