Filippine: il cardinale Rosales esclude di guidare una mobilitazionbe contro i brogli
elettorali
Il cardinale Gaudencio Rosales, arcivescovo di Manila, esclude la necessità di doversi
mettere alla guida di una mobilitazione popolare contro eventuali brogli elettorali
alle elezioni del 10 maggio, come fece nel 1986 il suo predecessore, il cardinale
Jaime Sin, per porre fine alla dittatura del presidente Ferdinando Marcos. “La situazione
oggi è molto diversa” , perché le istituzioni democratiche funzionano ed esiste la
Commissione elettorale (Comelec) per questo, ha dichiarato il porporato all’agenzia
Ucan dopo la celebrazione della Messa domenicale nella capitale con alcuni candidati.
Arcivescovo di Manila dal 1974 al 2003, il cardinale Sin - lo ricordiamo - ebbe un
ruolo determinante nella destituzione dell'ex dittatore Fernando Marcos nel 1986,
esempio di rivoluzione pacifica popolare (conosciuta anche come “Rivoluzione del Rosario”),
e in quella dell'ex presidente Joseph Estrada, deposto per corruzione nel 2000. Il
cardinale Rosales ha precisato che potrebbe seguire l’esempio del suo predecessore
solo se si verificassero violenze, ma ha definito “irresponsabile” l’ipotesi agitata
da alcuni candidati di massicce manifestazioni di protesta contro i risultati qualora
non corrispondessero ai loro pronostici. Tra questi il senatore Benigno “Noynoy” Aquino
III, figlio della compianta Corazón Aquino (la prima presidente del Paese dopo il
ritorno del Paese alla democrazia), che ha minacciato proteste analoghe a quelle condotte
in Thailandia dalle cosiddette 'camicie rosse' dell’ex presidente Thaksin Shinawatra.
Aquino è attualmente in testa ai sondaggi elettorali. Come nelle precedenti consultazioni,
la Chiesa filippina segue con grande attenzione la campagna elettorale ed è intervenuta
più volte in questi mesi anche per richiamare l’attenzione di elettori e candidati
su temi sensibili come l’aborto, l’eutanasia, il divorzio, le politiche di controllo
demografico e le unioni omosessuali. Sinora agli appelli dei vescovi hanno risposto
due dei nove candidati in lizza che questa domenica hanno sottoscritto, alla presenza
del cardinale Rosales, un “Patto per la vita”. Si tratta di Manuel Vilar Jr. del Partito
Nazionalista e di John Carlos de los Reyes del partito Ang Kapatiran. L’arcivescovo
di Manila si è detto grato per il gesto, precisando però che ciò non significa un
appoggio della Chiesa filippina a questi candidati. (L.Z.)