Congo: appello della Chiesa per le migliaia di rifugiati della Provincia equatoriale
“L’Onu, le Ong, e in generale la comunità internazionale, devono aiutarci a riportare
a casa i rifugiati provocati dagli ultimi scontri nell’ovest della Repubblica Democratica
del Congo” dice all’agenzia Fides mons. Joseph Kumuondala Mbimba, arcivescovo di Mbandaka,
il capoluogo della Provincia Equatoriale nel nord-ovest della Repubblica Democratica
del Congo, che è stata attaccata la domenica di Pasqua, 4 aprile, da un gruppo di
ribelli. “Nell’area di Mbandaka risiedono migliaia di sfollati provenienti dall’area
di Budjala che si affaccia sul fiume Congo. Altre decine di migliaia di persone, originarie
delle zone occidentali di Budjala, sono rifugiate nella Repubblica del Congo Brazzaville”
dice mons. Kumuondala Mbimba. Due giorni fa le autorità di Brazzaville e di Kinshasa
si sono incontrate per discutere il ritorno dei circa 120mila rifugiati congolesi
che si trovano nell’area di Likouala, nel nord-est del Congo Brazzaville. I parlamentari
locali hanno dichiarato che la presenza dei rifugiati costituisce un pericolo per
la stabilità della zona. “I due governi sono intenzionati a risolvere al più presto
il dramma dei rifugiati congolesi nel Congo Brazzaville, ma i due Paesi da soli non
hanno le risorse necessarie per riportare in patria queste persone garantendo loro
un livello di vita decoroso” dice mons.Kumuondala Mbimba. “Occorre infatti ricostruire
o riattare le abitazioni, le scuole e i centri sanitari distrutti dalla guerriglia.
Abbiamo bisogno dell’aiuto della comunità internazionale per fare questo”. L’ovest
della Repubblica Democratica del Congo era fino a poco tempo fa rimasto immune dalle
violenze che segnano invece l’est del Paese. Dalla fine del 2009 nella Provincia Equatoriale
è apparso un gruppo di guerriglia, legato almeno inizialmente agli scontri tra le
comunità Enyele e Monzaya per il controllo di alcuni stagni, ricchi di pesci. In seguito
però è emerso che il gruppo di guerriglia, chiamato Nzobo Yalobo (“nuovi gruppi militari”
in Lingala) ha una motivazione politica. Il suo capo è Ibrahim Mangbama. “Si tratta
di un Marabut, un santone, che carica psicologicamente i suoi uomini affermando che
dona loro una forza superiore a quella degli avversari” dice mons. Kumuondala Mbimba.
L’instabilità della Provincia Equatoriale è però più complessa perché è legata al
fatto che è l’area di provenienza dell’ex dittatore Mobutu (deposto nel 1997) e pure
di Jean-Pierre Bemba, il principale avversario del Presidente Joseph Kabila. (R.P.)