Sri Lanka: nell'incontro di mons. Ranjith con il premier, la riconciliazione tamil-singalesi
Mons. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo e presidente della Conferenza episcopale
srilankese, ha ricevuto nei giorni scorsi il nuovo premier Disanayaka Mudiyanselage
Jayaratne. Al centro dei colloqui la situazione generale del Paese dopo le recenti
elezioni politiche e in particolare le persistenti difficoltà e tensioni tra le comunità
singalese e tamil. Nonostante la fine della guerra civile, il voto ha infatti lasciato
un Paese ancora profondamente diviso. Mudiyanselage, che è anche Ministro per gli
Affari Religiosi, ha espresso l’auspicio che tutte le religioni in Sri Lanka possano
lavorare insieme per promuovere una società fondata sui valori morali e spirituali.
A mons. Ranjith il premier ha quindi chiesto il sostegno della Chiesa per la costruzione
dell’armonia tra le varie comunità. Un invito accolto positivamente dal presule: “Come
leader religiosi – ha detto all’agenzia Ucan dopo l’incontro - sosteniamo la costruzione
di una società giusta e lo sviluppo della Nazione”. Incontrandosi poco prima con alcuni
esponenti cattolici del nuovo governo, l’arcivescovo di Colombo ha ricordato “il dovere
di tutti i parlamentari cattolici di difendere la loro identità in Parlamento e, quando
necessario, di parlare a nome della Chiesa”. Tra i primi nodi da sciogliere per il
nuovo governo resta quello del reinsediamento degli sfollati nel nord. Secondo gli
ultimi dati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati restano ancora
70mila sfollati tamil nei campi di accoglienza. Il nuovo Ministro per il reinsediamento,
il cattolico Milory Fernando, ha dichiarato nei giorni scorsi ai media che il governo
conta di poterli sistemare tutti entro i prossimi sei mesi. (L.Z.)