Ortodossi e cattolici insieme nella via della carità, in un convegno della Comunità
di Sant’Egidio
Cattolici e ortodossi si confrontano sul terreno comune della carità. Un incontro
alla comunità di Sant’Egidio, stamani a Roma, dal titolo “I poveri sono il tesoro
della Chiesa”, ha messo in luce i tanti punti in comune tra le due Chiese. Per mons.
Vincenzo Paglia, vescovo di Terni, “la Chiesa si riconosce nei poveri e proprio questo
tema può fungere da stimolo per il dialogo ecumenico”. Andrea Riccardi, che ha parlato
a nome della Comunità, ha messo in luce come sopratutto le società occidentali “siano
senza missione perché, non hanno visione, troppo impegnate a fare profitti. E in molti
avvertono sempre più la necessità di difendersi dai poveri, invece che difendere i
poveri”. Lo dimostra il fatto che molti Comuni hanno deciso di allontanare i poveri
dai centri storici, quasi per nasconderli. Temi questi che sono una sfida per i cristiani.
Per Riccardi, dapprima con la rivoluzione industriale, poi con il socialismo reale,
si è verificato un divorzio tra Chiesa e classe operaia, e tanti sono stati i grandi
cristiani, vedi Madre Teresa o Follerau, che hanno lottato per ricomporre questa frattura
con i poveri. Il metropolita di Minsk e Sluck, Filaret, ha aggiunto che nei Paesi
un tempo sovietici, durante il Comunismo, ai religiosi era impedito aiutare i poveri.
Con la libertà la situazione è mutata e come in ogni momento di cambiamento gli indigenti
sono cresciuti di numero. Oggi gli ortodossi sono fortemente presenti in questo campo.
E questo, perchè, ha detto Filaret, “la carità è metodo di vita attraverso la carità
divina”. Infine Filaret si è augurato che il dialogo ecumenico possa fare passi in
avanti. (A cura di Alessandro Guarasci)