Tensione e scioperi in Grecia contro il piano anticrisi
Dopo l'ok al piano di aiuti Ue-Fmi da 110 miliardi di euro alla Grecia è positivo
il test sul mercato dei bond. Si vanno riducendo i timori per il debito greco nel
breve termine. Intanto, ad Atene salta il vertice proposto dal premier Papandreou
tra tutte le forze politiche all'indomani dell'accordo con Ue-Fmi. L’opposizione voleva
si tenesse prima. La confederazione dei sindacati Ue (Ces) giudica le misure di rigore
estremo prese dal governo greco troppo dure con i lavoratori dipendenti che ''non
devono pagare un prezzo ingiusto per il salvataggio del Paese'' E il sindacato dei
dipendenti pubblici greco, Adedy, ha annunciato 48 ore di sciopero a partire da domani,
invece delle 24 previste per mercoledi, contro quelle che definisce “crudeli e brutali
misure senza precedenti” annunciate ieri dal governo in cambio degli aiuti. Mentre
oggi scioperano contro il piano di austerità da 30 miliardi in 3 anni i dipendenti
municipali, il Consiglio esecutivo di Adedy invita i greci a “rispondere con forza”
da domani al “saccheggio dei redditi e dei diritti dei lavoratori sia nel settore
pubblico che privato”. Mercoledi 5 maggio lo sciopero di Adedy confluirà in quello
generale, il terzo contro il piano di austerità, cui partecipano anche il sindacato
del settore privato Gsee e quello comunista Pame. Il premier Giorgio Papandreou ha
affermato che le nuove misure sono l'unico modo “per salvare il Paese dalla bancarotta”.
Sindacati e opposizione lo accusano invece di spingere il Paese verso una “profonda
recessione” e una “esplosione sociale” con i duri tagli salariali e pensionistici
per i dipendenti pubblici, interventi normativi nel settore privato e aumenti delle
tasse.