Migliaia di giovani al Meeting di Pompei. Mons. Liberati: un appuntamento importante
nel segno di Maria
Nel primo giorno del mese dedicato a Maria, il Meeting dei Giovani di Pompei si svolge
quest’anno sul tema indicato da Benedetto XVI per la Gmg 2010: "Maestro buono che
devo fare per avere in eredità la vita eterna?". Si tratta di un’iniziativa giunta
alla 24.ma edizione. Il servizio da Pompei di Carla Ferraro.
Cinquemila
giovani popolano Pompei in una calda giornata di feste, emozioni e preghiera. Così
si apre il Meeting dei Giovani, giunto alla 24.ma edizione e che è ormai diventato
una tradizione per il Santuario e uno degli appuntamenti nazionali di pastorale giovanile
più attesi. "Il Meeting vuole essere occasione di incontro e di confronto per tutti
quei giovani che scelgono di vivere alla luce degli insegnamenti di Cristo", ha spiegato
don Giovanni Russo, responsabile della Pastorale giovanile diocesana. Con canti e
musica i giovani ritmano l’evento, fatto di testimonianze e momenti di riflessione,
tra cui la catechesi guidata da mons. Pietro Santoro, vescovo di Avezzano, sul passo
evangelico “Maestro buono che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?”,
tema anche del dibattito tra lo stesso mons. Santoro, Chiara Amirante, fondatrice
della comunità Nuovi Orizzonti, e il vaticanista Luigi Accattoli. “Santo Padre sei
il nostro riferimento di amore”: è questo uno dei messaggi inviati dai ragazzi, raccolti
in un libro che verrà consegnato successivamente al Santo Padre. Alle 18.00 l’arcivescovo
prelato di Pompei, mons. Carlo Liberati, presiede la celebrazione eucaristica, seguita
dalla marcia per la legalità dei giovani, che attraverseranno tutta la città, per
giungere in Santuario e recitare la supplica. Chiuderà la manifestazione il concerto
di Angelo Branduardi, dedicato al Santo Padre, Benedetto XVI. Delle
finalità del Meeting dei Giovani, Carla Ferraro ha parlato con mons. Carlo
Liberati, arcivescovo prelato e delegato pontificio per il Santuario di Pompei:
R. – Cos’è
che oggi attrae i giovani? Piacere, divertimento, vita comoda, illusioni di un futuro
facile, mentre il futuro è sempre difficile … Come dice benissimo il Santo Padre nel
messaggio per la Giornata mondiale della Gioventù, i giovani sono afflitti un po’
da tutte queste situazioni, e quindi per noi il Meeting dei giovani è un appuntamento
importante, che facciamo sotto il segno di Maria, nel cuore della Chiesa. D.
– “Il mondo può e deve volgersi al bene”: non è forse un caso che tale monito venga
rivolto nella città di Pompei, in Campania, regione spesso al centro di episodi di
criminalità. Questi momenti offrono la speranza e la testimonianza che i giovani sono
invece capaci di realizzare grandi opere … R. – Bisogna “inventare”,
la carità deve avere la creatività del nuovo, la forza dello Spirito Santo, come facevano
i santi. In questo Meeting dei giovani, vogliamo ricordare ai ragazzi che, se nella
vita non vogliono incorrere in un fallimento, si devono proporre un ideale. Loro si
devono sottrarre alla povertà e alla schiavitù di questo tipo di società, che non
fa altro che alienare la loro coscienza, la loro intelligenza e il loro cuore. D.
– Lei cosa direbbe ad un giovane del nostro tempo? R. – Prima
di tutto, bisogna aiutare i giovani a fare un’esperienza di Dio. Ai ragazzi di oggi
bisogna dare la consapevolezza che il Padre ci ha da sempre amati nel suo Figlio e
ci permette di superare tutte le prove della vita. Oggi abbiamo tanti oratori, tanti
omiletici, tanti scrittori – anche di libri per la gioventù; forse abbiamo troppo
pochi testimoni: testimoni dell’amore di Cristo. E Gesù, al giovane ricco che gli
poneva la domanda: “Cosa devo fare per ottenere la vita eterna, per entrare nel Regno
di Dio?”, dà quella risposta: “Perché mi chiami ‘buono’? Nessuno è buono se non Dio
solo. Tu conosci i Comandamenti?” – e Gesù glieli elenca. Il giovane gli risponde:
“Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza”. Allora il Vangelo
dice: “Gesù, fissando lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: ‘Una cosa sola ti
manca: va, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in Cielo. Poi
vieni e seguimi’”. Allora, ai giovani di oggi dobbiamo insegnare a liberarsi, dentro
di loro, nei pensieri e negli affetti e nei sentimenti da tante servitù, da tante
schiavitù che li affliggono. D. – L'emozione vissuta
durante il Meeting lascia quasi sempre segni indelebili nell’animo dei partecipanti
… R. – I ragazzi e le ragazze che vengono al Meeting ricevono suggerimenti
di carattere pedagogico, di orientamento. Continuiamo ad impegnare molte energie,
anche economiche, per questo Meeting, prima di tutto perché crediamo nella vita e
nella sua bellezza, nella vocazione di ognuno di noi; perché crediamo nel bene, perché
Dio è amore. Nasceranno tanti alberi grandi che producono i frutti dell’amore: le
opere della bontà. Di questo abbiamo le prove: qualcuno è andato in seminario, qualcuno
è andato a farsi religioso o religiosa …