Torino in attesa del Papa: intervista col sindaco Chiamparino
La città di Torino si appresta ad accogliere Benedetto XVI per l’Ostensione della
Sindone: il Papa sarà nel capoluogo piemontese domenica prossima 2 maggio. Su questi
due eventi, la visita del Pontefice e l’Ostensione, ascoltiamo il sindaco di Torino,
Sergio Chiamparino, al microfono del nostro inviato Massimiliano Menichetti:
R. – Sono
due eventi che obbligano tutta la città, credenti e non credenti, ad una riflessione,
come conto di dire anche nell’indirizzo di saluto a Sua Santità, che è una riflessione
insieme sulla sofferenza e sul rispetto: la sofferenza che c’è nel mondo, che c’è
nella società, e il rispetto dell’altro, che credo sia la grande sfida, che abbiamo
davanti a noi ovunque, in particolare forse in questa parte di mondo più secolarizzata
e in cui le tendenze egoistiche sono più forti.
D.
– Torino si presenta come una società mutata, in evoluzione, dal punto di vista sociale.
Sono presenti grandi sfide sul piano del lavoro, ma anche delle difficoltà. Che città
presenta al Papa?
R. – Una città che sta cambiando,
che è immersa nel pieno di una metamorfosi economica e sociale, resa più difficile
dalla sferza di una crisi che non è certo finita, soprattutto dal punto di vista sociale,
e che forse è nel pieno dei suoi effetti più laceranti, e che però, tuttavia, è una
città che ha saputo e sa reagire, sia sul piano economico che sul piano sociale, cercando
di non lasciare nessuno solo. Io credo che da questo punto di vista, ecco cosa mi
aspetto da Benedetto XVI: mi aspetto che nel suo messaggio incoraggi questo lavoro.
Vorrei anche ricordare, perché no, che Torino è una città che ha una storia, com’è
noto, di santi "sociali", che forse facilita rispetto ad altri luoghi l’individuazione
di quello che io considero il necessario riconoscimento del valore pubblico della
religiosità. E’ abbastanza facile intravederlo attraverso la storia di don Bosco,
ma bisogna vederlo, però, anche attraverso tutto ciò che la religiosità suggerisce
dal punto di vista del comportamento pubblico. Secondo me, questo è molto importante,
perché è la premessa per poter trovare soluzioni che sul piano dei diritti ed anche
dei doveri consentano ad una comunità di essere effettivamente tale.