Karnataka: cristiani assaliti da estremisti indù e arrestati dalla polizia
Un gruppo di estremisti indù affiliati al Bajrang Dal ha assalito donne e bambini
cristiani al rientro da un Festival della Pace. Il fatto è avvenuto ieri sera in un
villaggio del Karnataka. Durante il raid gli estremisti indù hanno chiamato la polizia
che, invece di fermare gli assalitori, ha arrestato donne e bambini. Gli agenti hanno
trattenuto per tutta la notte i fermati, rilasciati solo questa mattina. Attivisti
cristiani denunciano il nuovo episodio di discriminazione e violenze ai danni della
minoranza, segnale di una progressiva “talebanizzazione” dell’India. Il fatto è avvenuto
ieri sera in un villaggio (Kawdoor) nei pressi di Karkala, città del distretto di
Udupi, nello Stato indiano del Karnataka. Il gruppo di donne e bambini cristiani rientravano
dal “Festival della Pace 2010”, organizzato dal movimento Bharatiya Christa Okoota
in una scuola superiore cristiana del distretto di Udupi. Alla manifestazione, iniziata
il 26 aprile e durata tre giorni, hanno partecipato più di 3mila persone. Il gruppo
di assalitori - riferisce l'agenzia AsiaNews - era costituito da oltre 20 persone
affiliate al Bajrang Dal, ala giovanile del movimento estremista indù Vishva Hindu
Parishad (Vhp). A guidare la spedizione punitiva tre elementi di primo piano del movimento.
Dopo l'attacco gli estremisti hanno chiamato la polizia. Gli agenti accorsi sul luogo
dell’assalto, invece di fermare i giovani estremisti, hanno arrestato il gruppo di
donne e bambini cristiani. L’ispettore capo Ramachandra Naik e i suoi uomini hanno
eseguito le direttive dei fondamentalisti, conducendo donne e bambini alla caserma
di Karkala. Umiliazioni e abusi sono continuati per tutta la notte, fino al rilascio
avvenuto questa mattina. Fonti vicine alla comunità cristiana riferiscono che donne
e bambini sono in evidente stato di shock per il trauma subito. È il 19.mo attacco
contro fedeli cristiani avvenuto nel Karnataka negli ultimi tempi. Il Global Council
of Indian Christians (Gcic) condanna con forza “l’attacco e le molestie di donne e
bambini”. Gli attivisti parlano di “connivenza” fra estremisti e forze di polizia
e denunciano una “talebanizzazione” dell’India, che presenta analogie sempre più strette
con Pakistan e Afghanistan. “In entrambi i casi – sottolineano gli attivisti di Gcic
– vi è un uso politico della religione, per infrangere i diritti delle donne e delle
minoranze. Essi affermano di voler proteggere la nostra cultura, ma questa non è la
cultura dell’India”. Questa mattina, su richiesta del Gcic, cinque degli estremisti
che hanno usato violenza contro i cristiani sono stati arrestati. (R.P.)