2010-04-28 14:58:20

Riconoscere i diritti dei migranti: così il Papa per il Congresso europeo sulle migrazioni. Mons. Vegliò: no ai continenti blindati


Dare ai migranti “speranza di vedere riconosciuti i loro diritti” ed avere “una vita degna in tutti gli aspetti”: questo il messaggio del Papa ai partecipanti all’ottavo Congresso europeo sulle migrazioni, aperto ieri pomeriggio a Malaga in Spagna, promosso dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa. Un centinaio i partecipanti, vescovi direttori ed operatori pastorali, esponenti della società civile e del mondo politico. Nel titolo del Congresso: “L’Europa delle persone in movimento. Superare le paure. Disegnare prospettive” il progetto sotteso ai lavori. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

 
E’ stato mons. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti, a portare l’incoraggiamento di Benedetto XVI a proseguire nello sforzo di porre “adeguata attenzione pastorale a tutti coloro che soffrono le conseguenze di aver abbandonato la loro patria o si sentono senza una terra di riferimento”.

 
“Sia la logica della carità a guidare il nostro modo di guardare la realtà e di pensare al futuro, tenendo conto di tutti gli aspetti della verità delle migrazioni”, ha fatto eco alle parole del Papa il cardinale Josip Bòzanic, arcivescovo di Zagabria, aprendo l’incontro. I migranti - ha detto - devono essere accolti come persone e non essere trattati come cose, schiavi o utensili”. E, stamane mons. Vegliò ha usato espressioni di severa condanna verso una politica europea difensiva delle frontiere e di rifiuto degli immigrati, mentre le economie continuano a richiederne l’assunzione. E’ inaccettabile – ha aggiunto – “la trilogia ‘immigrazione – criminalità e terrorismo – insicurezza’”, che fa aumentare le “comunità blindate” e forse porterà alla nascita di “continenti blindati”, dove i migranti sono e sempre più saranno “un esercito di invisibili ricattabile e sfruttabile”.

 
Ma quanti sono questi immigrati? Nei 27 Stati dell’Ue si calcola siano oggi 24 milioni, per lo più provenienti dai Paesi stessi dell’Unione. Quanto agli immigrati irregolari si stima siano fra i 4 milioni e mezzo e gli 8 milioni. E’ evidente – ha osservato mons. Vegliò – che i flussi della mobilità siano percepiti negativamente dalla popolazione europea e che gli stranieri siano avvertiti come “una minaccia alla cultura e all’identità, all’ordine e alla sicurezza”, oltre che al mercato del lavoro. Si vuole scaricare la causa dell’instabilità sui migranti, per “creare nell’opinione pubblica l’immagine di uno Stato vigile e preoccupato della sicurezza dei suoi cittadini, alimentando le paure dell’altro”. “Nell’attuale situazione di crisi dello Stato-Nazione”, “si pretende di offrire sicurezza ricompattando il senso identitario nazionale, senza valutare sufficientemente – ha ammonito il presidente del dicastero vaticano - che le società europee sono diventate di fatto multiculturali, multietniche e plurireligiose e che bisogna con coraggio e lungimiranza, affrontare politiche di integrazione sociale, culturale e politica”, consapevoli che “la diversità, portata dalle migrazioni, è ormai un dato di fatto”. Del resto “le misure punitive non bastano, spesso nemmeno scoraggiano nuove partenze, le rendono solo più pericolose e costose”. La Chiesa da parte sua – ha concluso mons. Vegliò – “continuerà ad accogliere con fraternità i migranti che provengono da Chiese sorelle”.







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