Mons. Warduni: continuano le minacce alle chiese in Iraq
Chiese ancora nel mirino a Baghdad. L’uccisione, lo scorso 19 aprile, nella provincia
sunnita di al-Anbar, dei due capi di Al Qaeda in Iraq, il comandante militare Abu
Ayyub al Masri e il leader politico Abu Omar al Baghdadi, non ha fermato le minacce
dei terroristi ai luoghi di culto cristiani della capitale irachena. “Continuiamo
a ricevere minacce – dichiara all'agenzia Sir il vicario patriarcale di Baghdad, il
caldeo Shlemon Warduni – e non sappiamo cosa potrebbe accadere. Sono state attivate
delle procedure di sicurezza ma siamo davanti a gente senza scrupoli capaci di fare
ogni cosa. L’invito è alla prudenza ma non basta. In questa situazione l’assenza di
un governo pesa molto. Speriamo che venga formato presto”. Ma non è questa l’unica
minaccia cui deve fare fronte la chiesa cattolica in Iraq, che da pochi giorni ha
celebrato ad Ankawa un raduno nazionale dei sacerdoti. “Aumentano la pressione e l’attività
delle sètte protestanti – spiega il presule caldeo – entrate nel Paese al seguito
delle forze americane. Dispongono di molti soldi e mezzi e ci portano via molti fedeli
ma soprattutto creano problemi nelle relazioni con i nostri fratelli musulmani per
via del proselitismo che fanno”. (R.P.)