Nuova costituzione in Kenya: incontro tra rappresentanti cristiani e governo
Rappresentanti del governo e delle Chiese cristiane del Kenya si incontrano oggi,
per trovare un accordo sulla riforma del progetto di revisione della Costituzione,
che ha suscitato forti perplessità da parte dei cristiani. Sono due i punti contestati
dalle comunità cristiane: un emendamento che stabilisce che la vita inizia alla nascita
del bambino e non al momento del concepimento (aprendo dunque la strada alla legalizzazione
dell’aborto) e il riconoscimento delle corti civili musulmane, le cosiddette “Kadhi
courts”. Nell’attuale Costituzione le “Kadhi courts” hanno giurisdizione per quanto
riguarda il diritto di famiglia dei musulmani. I cristiani però - riferisce l'agenzia
Fides - affermano che le “Kadhi courts” violano i diritti degli appartenenti alle
confessioni religiose diverse da quella musulmana. All’incontro partecipano mons.
Philip Sulumeti, vescovo di Kakamega, e mons. Anthony Muheria, Vescovo di Kitui, oltre
ai rappresentanti delle altre principali Chiese cristiane del Paese. L’8 aprile il
Presidente Kibaki e il Primo Ministro Raila Odinga avevano incontrato una rappresentanza
delle Chiese cristiane guidata dal cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi, e
dal Segretario generale del National Council of Churches of Kenya, Peter Karanja,
senza però superare le differenze di vedute tra le due parti. Alla vigilia dell’incontro
di oggi, i rappresentanti delle Chiese hanno ribadito che la loro posizione non è
cambiata: la bozza di Costituzione deve essere emendata per cancellare le parti che
suscitano le preoccupazioni delle comunità cristiane. La nuova Costituzione dovrà
essere approvata da un referendum popolare. (R.P.)