2010-04-26 15:54:37

Cambogia: lanciata una nuova campagna contro il turismo sessuale infantile


Cartelloni informativi nei punti strategici della città, 4000 libretti in inglese e khmer sul turismo sessuale, pubblicazione dei numeri di telefono dedicati alla protezione dei bambini, corsi di formazione per 50 gestori di hotel e guest houses e per 100 conducenti di tuk tuk (i moto risciò tipici della zona più utilizzati dai turisti) sulle norme per contrastare il turismo sessuale: sono alcuni degli strumenti scelti per fare uscire dal silenzio un dramma come quello che vivono centinaia di bambini di strada, orfani o incaricati di supportare economicamente la famiglia. Grazie all’organizzazione Intervita, già impegnata in Cambogia per aiutare i bambini vittime di sfruttamento sessuale, ora è in atto una nuova azione di sensibilizzazione e informazione. Oltre a una rigida normativa locale, infatti, lo strumento in grado di contrastare più efficacemente questo grave fenomeno è il coinvolgimento attivo di turisti, autorità e popolazione locale. Nel 2010, in collaborazione con Ecpat Cambogia, Intervita giungerà a sensibilizzare il 20% dei turisti internazionali che visitano il Paese e il 10% della popolazione cambogiana attraverso una rete di 100 conducenti di tuk tuk, l’introduzione nel settore turistico cambogiano del codice etico contro lo sfruttamento sessuale e il rafforzamento di strumenti di protezione dei bambini già esistenti in Cambogia, in particolare i servizi di "help line" telefonica per denunciare i casi di sfruttamento. Inoltre, nella città di Battambang, Intervita sostiene un centro d’accoglienza e recupero per minori vittima della tratta di esseri umani e per bambini di strada a rischio di sfruttamento. Qui trovano un rifugio sicuro circa 120 bambini e ragazzi tra i 5 e i 18 anni, che ricevono cure e vivono in condizioni adeguate alla loro crescita e, quando la famiglia rappresenta un luogo sicuro in cui reinserire i ragazzi, il progetto prevede come beneficiari di sostegno economico anche i genitori. A Svay Rieng, l’organizzazione assicura formazione professionale ai ragazzi sopra i 16 anni a rischio di sfruttamento sessuale, aiutandoli poi a trovare un lavoro o ad avviare una piccola attività. (R.P.)







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