Filippine: oltre 300 leader cristiani e musulmani pregano per le prossime elezioni
Questa mattina oltre 300 persone tra leader religiosi cristiani e musulmani hanno
organizzato un raduno di preghiera davanti alla sede del Comitato elettorale (Comelec)
di Manila per manifestare contro il possibile fallimento delle elezioni di maggio.
Tra i manifestanti - riferisce l'agenzia AsiaNews - anche studenti e attivisti per
i diritti umani di entrambe le fedi. Lo scorso 14 aprile la Paficic Strategies and
Assessments (Psa), agenzia internazionale di intelligence il governo, ha pubblicato
un documento dove sono elencati tutti i rischi legati all’utilizzo del voto elettronico.
Tra questi: il mancato controllo delle strumentazioni di voto da parte di organi indipendenti
e l’utilizzo di due memorie di registrazione di voto ad alto rischio di clonazione.
Inoltre solo il 70% dei seggi dispone di telefoni e computer in grado di trasmettere
in sicurezza il risultato delle votazioni e non vi è nessuna certezza sulla sicurezza
dei 50 milioni di schede elettorali utilizzate per il voto. Mons. Oscar Cruz, ex arcivescovo
di Lingayen-Dagupan, tra gli organizzatori della veglia, ha affermato: “La manifestazione
è un modo per dire a tutti coloro che vogliono il fallimento delle elezioni, che la
gente li osserva ed è pronta ad agire se necessario”. Secondo i manifestanti la presidente
Arroyo e il governo vogliono approfittare della situazione per commettere brogli e
mantenere il potere. “Questo – afferma uno degli organizzatori – è un gesto simbolico
per far crollare il muro che potrebbe impedire ai filippini elezioni credibili e oneste”.
(R.P.)