2010-04-22 15:07:37

Corso di esorcismo e preghiera di liberazione al Regina Apostolorum di Roma


Si sta svolgendo a Roma, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, il quinto corso sul tema “Esorcismo e preghiera di liberazione”. L’evento, che affronta il fenomeno del satanismo e delle sette, è aperto sia ai sacerdoti che ai laici. Fabio Colagrande ne ha parlato con uno dei relatori, don Gabriele Nanni, già esorcista nelle diocesi di Teramo e L’Aquila, e consultore della Congregazione delle Cause dei Santi, chiedendogli anzitutto se ci sia una conoscenza sufficiente del tema dell'esorcismo: RealAudioMP3

R. - Normalmente no. L’esorcismo viene contrabbandato con altre cose, spesso dai media, che usano la parola in modo differente e pensano che si tratti semplicemente di un affrontare il male con qualsiasi forza, anche privata, dove non entra in genere l’elemento dell’Unico che ha vinto il male, ovvero il demonio, che è Gesù Cristo per mezzo della sua Croce, della sua Passione e della sua Risurrezione. Questo elemento è molto confuso e manca nella coscienza fuori ma anche, e molto, nella Chiesa, tra i nostri comuni credenti.
 
D. - Quindi lei ci tiene a sottolineare che parlando di esorcismo non si rischia di spaventare i fedeli, di trasmettere una visione priva di speranza della vita cristiana, tutt’altro…
 
R. - Io direi proprio il contrario: perché spesso vengono fuori soluzioni senza speranza. Invece l’esorcismo è proprio l’esercizio della vittoria di Cristo esercitato in quel momento, su quella persona, per quella persona, perché possa essere liberata dal potere del demonio, vittoria operata da Cristo sulla Croce ma che diventa attuale per quella persona nel momento in cui viene esercitato questo potere della Chiesa.
 
D. – Don Gabriele, il diavolo non é un simbolo o una metafora del male nel mondo, è qualcosa di più. Che cos’è?
 
R. - Il diavolo è una persona, intendendo con questo un’entità ben precisa, seppure di natura spirituale, ma è una persona. Così come anche il Catechismo della Chiesa cattolica insegna: quando nel Padre Nostro noi diciamo ‘liberaci dal male’ per male si intende il Maligno, una persona. Se fosse un simbolo, la fede cristiana, la vittoria di Cristo sarebbe semplicemente un’azione terapeutica che si potrebbe attuare a un livello sociologico e psicologico, mentre invece qui c’è una lotta del bene e del male non simbolizzati ma concreti.
 
D. - Quando e perché il diavolo attacca l’uomo?
 
R. - Il diavolo è il nemico dell’uomo, è nemico di Dio, è l’omicida sin dall’inizio: quindi lo attacca in vari modi. Quello ordinario - che non è il meno pericoloso ma è il più diffuso - è quello di farlo cadere in tentazione, nel peccato. Poi ci sono i metodi straordinari che lui usa: queste vessazioni e possessioni che sono nella maggior parte dei casi il frutto o di un connubio con lui - idolatria, satanismo – oppure, la cosa più frequente, è che le persone sono vittime di riti satanici e vengono aggrediti con la potenza del demonio per mezzo della volontà, alleata con il demonio, di una persona. Qui si attua un mistero di iniquità tremendo, dove la libertà umana viene associata alla potenza di uno sconfitto spirituale, che è satana, ma che per mezzo della libertà umana può portare un colpo più lungo attraverso un uomo verso il suo fratello. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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