Corso di esorcismo e preghiera di liberazione al Regina Apostolorum di Roma
Si sta svolgendo a Roma, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, il quinto
corso sul tema “Esorcismo e preghiera di liberazione”. L’evento, che affronta il fenomeno
del satanismo e delle sette, è aperto sia ai sacerdoti che ai laici. Fabio Colagrande
ne ha parlato con uno dei relatori, don Gabriele Nanni, già esorcista nelle
diocesi di Teramo e L’Aquila, e consultore della Congregazione delle Cause dei Santi,
chiedendogli anzitutto se ci sia una conoscenza sufficiente del tema dell'esorcismo:
R. - Normalmente
no. L’esorcismo viene contrabbandato con altre cose, spesso dai media, che usano la
parola in modo differente e pensano che si tratti semplicemente di un affrontare il
male con qualsiasi forza, anche privata, dove non entra in genere l’elemento dell’Unico
che ha vinto il male, ovvero il demonio, che è Gesù Cristo per mezzo della sua Croce,
della sua Passione e della sua Risurrezione. Questo elemento è molto confuso e manca
nella coscienza fuori ma anche, e molto, nella Chiesa, tra i nostri comuni credenti. D.
- Quindi lei ci tiene a sottolineare che parlando di esorcismo non si rischia di spaventare
i fedeli, di trasmettere una visione priva di speranza della vita cristiana, tutt’altro… R.
- Io direi proprio il contrario: perché spesso vengono fuori soluzioni senza speranza.
Invece l’esorcismo è proprio l’esercizio della vittoria di Cristo esercitato in quel
momento, su quella persona, per quella persona, perché possa essere liberata dal potere
del demonio, vittoria operata da Cristo sulla Croce ma che diventa attuale per quella
persona nel momento in cui viene esercitato questo potere della Chiesa. D.
– Don Gabriele, il diavolo non é un simbolo o una metafora del male nel mondo, è qualcosa
di più. Che cos’è? R. - Il diavolo è una persona, intendendo
con questo un’entità ben precisa, seppure di natura spirituale, ma è una persona.
Così come anche il Catechismo della Chiesa cattolica insegna: quando nel Padre Nostro
noi diciamo ‘liberaci dal male’ per male si intende il Maligno, una persona. Se fosse
un simbolo, la fede cristiana, la vittoria di Cristo sarebbe semplicemente un’azione
terapeutica che si potrebbe attuare a un livello sociologico e psicologico, mentre
invece qui c’è una lotta del bene e del male non simbolizzati ma concreti. D.
- Quando e perché il diavolo attacca l’uomo? R. - Il diavolo
è il nemico dell’uomo, è nemico di Dio, è l’omicida sin dall’inizio: quindi lo attacca
in vari modi. Quello ordinario - che non è il meno pericoloso ma è il più diffuso
- è quello di farlo cadere in tentazione, nel peccato. Poi ci sono i metodi straordinari
che lui usa: queste vessazioni e possessioni che sono nella maggior parte dei casi
il frutto o di un connubio con lui - idolatria, satanismo – oppure, la cosa più frequente,
è che le persone sono vittime di riti satanici e vengono aggrediti con la potenza
del demonio per mezzo della volontà, alleata con il demonio, di una persona. Qui si
attua un mistero di iniquità tremendo, dove la libertà umana viene associata alla
potenza di uno sconfitto spirituale, che è satana, ma che per mezzo della libertà
umana può portare un colpo più lungo attraverso un uomo verso il suo fratello. (Montaggio
a cura di Maria Brigini)