Rapporto dell’European Migration Network sull'immigrazione dei minori non accompagnati
Sono circa 8mila i minori stranieri non accompagnati arrivati in Europa negli ultimi
anni, quasi 5mila di essi solo nel 2008. Dati questi che rendono bene l’idea dell’ampiezza
del fenomeno illustrato dal Rapporto nazionale dell’European Migration Network, presentato
presso la Sala Marconi della Radio Vaticana. In Italia il fenomeno ha riguardato nel
2007 circa 1.700 minori, che per effetto delle politiche migratorie sempre più restrittive
si sono ridotti a meno di mille nel 2009. La preoccupazione delle organizzazioni che
si occupano di dare assistenza ai migranti riguardano proprio l’aspetto normativo
disomogeneo in ambito Europeo, in base al quale si rischia di venir meno al dovere
dell’accoglienza nei confronti di questa categoria particolarmente vulnerabile di
migranti. Il servizio di Stefano Leszczynski. La
‘fortezza Europa’ rischia di divenire sempre meno accessibile a quanti fuggono dai
propri Paesi per allontanarsi da situazioni di pericolo o di miseria estrema. La pratica
dei respingimenti, delegata agli Stati europei di frontiera, impedisce sempre più
spesso di accogliere chi ha bisogno di un rifugio sicuro, primi tra tutti i minori
stranieri non accompagnati. La mancanza di normative uniformi in ambito comunitario
in materia di accoglienza, rimpatri assistiti e protezione internazionale rischia
di provocare dei veri e propri drammi umanitari. Don Giancarlo Perego,
direttore dell’associazione Migrantes: “Crediamo che sempre di più
si lavori nella direzione di preferire ai respingimenti tutte le forme di protezione
e di assistenza, sapendo che la politica del domani e anche il futuro dell’Europa
passano soprattutto attraverso una politica sociale, che sappia reinterpretare e incontrare
i volti di un miliardo di persone, che ogni anno lasciano il proprio Paese: vittime
di guerra, vittime della fame, vittime di disastri ambientali”.
La
Chiesa tra i tanti operatori che si occupano del fenomeno mantiene il proprio impegno
umanitario e solidale. Lo stesso Benedetto XVI ne ha dato conferma nel corso del suo
viaggio apostolico a Malta. Sentiamo l’intervento di padre Federico Lombardi,
direttore della Sala Stampa Vaticana:
“La voce della Chiesa cerca di
essere costruttiva, anche in rapporto con le istituzioni, che vogliono affrontare
i problemi con concretezza”.
Nonostante le difficoltà, si moltiplicano
le iniziative di sostegno anche nei confronti dei migranti più giovani per consentire
loro di compiere un percorso di rientro assistito nei Paesi d’origine. Ci spiega di
cosa si tratta Antonio Ricci, coordinatore del Rapporto dello
European Migration Network:
“Sono piccoli progetti che, però, hanno
una portata enorme, perché permettono il reinserimento di migranti, che hanno fallito
il primo progetto migratorio. Uno degli elementi di problematicità è il fatto che
in Italia sono esclusi da questa categoria i migranti irregolari e quindi chiaramente
si tratta di una misura che nell’ordine attuale delle cose viene implementata per
una o due persone l’anno: un nulla in confronto ai quasi 8 mila minori non accompagnati,
segnalati nel 2008”.
Le norme restano tuttavia complesse, soprattutto
in alcuni Paesi, e categorie particolarmente vulnerabili, come quella dei richiedenti
asilo minorenni, rischiano di non essere sufficientemente tutelate. Come ci spiega
padre Giovanni La Manna, direttore del Centro Astalli: “Purtroppo,
non siamo capaci di rendere pacifiche le realtà dalle quali provengono questi ragazzi.
L’effetto dei respingimenti impedisce di tutelare il diritto dei minori, dei rifugiati,
e rende i viaggi più pericolosi. Non si colpiscono i trafficanti, che continuano a
guadagnare: più è impegnativa la rotta e più guadagna il trafficante”.