Orissa: ancora assoluzioni per chi ha attaccato i cristiani
Una Corte di giustizia dell’Orissa ha assolto ieri i cinque estremisti indù che hanno
lanciato l’assalto alla comunità cristiana e ne ha rilasciati altri diciassette per
mancanza di prove. Il sacerdote verbita Edward Sequeira, che ha subito le violenze
del pogrom anticristiano ed ha rischiato di essere bruciato vivo, parlando all'agenzia
AsiaNews afferma che: “Kandhamal continua a soffrire per le violenze religiose. Molti
cristiani non sono tornati, perché hanno paura di essere riconvertiti a forza all’induismo.
Ma io tornerò dai miei lebbrosi: hanno bisogno dell’amore della Chiesa”. Il sacerdote,
che ora vive in una parrocchia alla periferia del distretto, racconta: “Migliaia di
persone sono sfollate, vivono sotto le tende come se fossero immigrati da altri Paesi.
Riportare la normalità sembra impresa difficile: anche se la priorità è costruire
le case, queste non procedono. Inoltre, non è neanche in programma la ricostruzione
di chiese o istituzioni, mentre la sicurezza è ancora un grosso problema per i cristiani”.
Al momento, padre Sequeira è costretto a tenersi lontano dalla sua comunità per problemi
di salute: “Sono qui per ordine del medico: ho ancora problemi respiratori e polmonari.
Ma sono anche qui ‘in incognito’, perché ci sono ancora minacce contro di me. Faccio
alcune visite non preannunciate al lebbrosario di Padampur: so che è rischioso ma
voglio farlo, perché i lebbrosi sono coloro che hanno più bisogno di noi, i più poveri
fra i poveri, emarginati e ostracizzati: vado spesso da loro per aiutarli come posso.
La Chiesa ha sempre aiutato con amore e dignità queste persone, tutte di fede indù”.
Per quanto riguarda i verdetti emessi negli ultimi giorni, il verbita spiega: “Nel
mio caso ho visto gli assalitori rilasciati su cauzione: sono liberi. Ma va detto
che c’è una grande organizzazione, ostile ai cristiani, che è potente e violenta.
Dal canto suo l’arcivescovo di Cuttack-Bhubaneshwar, mons. Cheenath, spiega: “La Chiesa
è molto preoccupata dall’alto tasso di assoluzione in queste Corti. Le nostre autorità
in materia stanno studiando i verdetti, cercando di capire da dove nascano. Se troveremo
qualcosa di sospetto, siamo pronti ad appellarci all’Alta Corte. Ma, dopo i pogrom
anti-cristiani, abbiamo presentato 3.232 denunce: soltanto 832 sono state prese in
considerazione. Per non parlare del clima di violenza che si respira dentro e fuori
i tribunali”. (R.P.)