Manifestazione contro gli abusi: non per strumentalizzare la lotta alla pedofilia
ma per aiutare i bambini
Una manifestazione popolare contro la pedofilia e la pedopornografia: è l’iniziativa
promossa dall’Associazione “Chiara e Francesco”, per questa fine settimana (23-25
aprile) a Torvaianica, vicino Roma. L’associazione, nata da un gruppo di giovani e
famiglie di una parrocchia di Torvaianica, è concretamente impegnata dal 2003 a favore
dei bambini con due case famiglia che ospitano minori vittime di abusi. Sul significato
di questa iniziativa, Alessandro Gisotti ha intervistato il presidente del
sodalizio, Alessandro Orsini:
R. – Il significato
è proprio di non lasciare soli i bambini, perché noi ci siamo accorti, dopo più di
sette anni in cui abbiamo aperto delle case famiglie, dove vengono ospitati bambini
che hanno subito maltrattamenti e abusi, che era necessario scendere in piazza proprio
per parlare alla gente di questi bambini. Non vogliamo lasciarli soli e vogliamo scendere
in piazza per dire a questi bambini che non sono soli e per sensibilizzare tutte le
persone, che verranno in piazza con noi a Torvaianica in questi giorni, affinché stiano
vicine e continuino a parlare a questi bambini che subiscono tutti i giorni, purtroppo,
violenze.
D. – Quali sono, sulla base della vostra
esperienza, le sfide, le problematiche più urgenti per quanto riguarda i bambini,
vittime di abusi in famiglia?
R. – Purtroppo le violenze
nascono principalmente in famiglia. Quindi, prima di tutto, abbattere il muro di omertà.
Molte volte le persone che possono accorgersene – parenti, vicini, insegnanti – devono
parlare, segnalare che c’è qualcosa che non va, perché i bambini danno dei messaggi.
Molte volte, quando vediamo i bambini irrequieti, i bambini che a scuola creano più
problemi, quelli più violenti, sono bambini che hanno alle loro spalle una storia
di violenza, di abuso. Quindi, fare delle segnalazioni, stare vicino a quei bambini
che hanno più bisogno. La cosa principale è abbattere il muro di omertà, che troppe
volte lascia soli questi bambini.
D. – In questo
periodo si parla molto di pedofilia, quali sono le vostre speranze, soprattutto per
le vittime, per i bambini?
R. – E’ vero che in questo
momento si parla molto di pedofilia, ma secondo noi se ne parla molto male: se ne
parla solo per fare notizia e a volte solo per colpire questa o quella persona. Noi
vogliamo che i mass media si occupino di questo fenomeno per fare prevenzione e per
stare vicino ai bambini e non per utilizzarlo per attaccare e fare solo notizia, quando
esce fuori un caso di pedofilia. I bambini hanno bisogno di persone che gli stiano
vicino: dalle istituzioni alle singole persone. Ognuno di noi può fare qualcosa.