2010-04-21 11:43:03

Manifestazione contro gli abusi: non per strumentalizzare la lotta alla pedofilia ma per aiutare i bambini


Una manifestazione popolare contro la pedofilia e la pedopornografia: è l’iniziativa promossa dall’Associazione “Chiara e Francesco”, per questa fine settimana (23-25 aprile) a Torvaianica, vicino Roma. L’associazione, nata da un gruppo di giovani e famiglie di una parrocchia di Torvaianica, è concretamente impegnata dal 2003 a favore dei bambini con due case famiglia che ospitano minori vittime di abusi. Sul significato di questa iniziativa, Alessandro Gisotti ha intervistato il presidente del sodalizio, Alessandro Orsini:RealAudioMP3

R. – Il significato è proprio di non lasciare soli i bambini, perché noi ci siamo accorti, dopo più di sette anni in cui abbiamo aperto delle case famiglie, dove vengono ospitati bambini che hanno subito maltrattamenti e abusi, che era necessario scendere in piazza proprio per parlare alla gente di questi bambini. Non vogliamo lasciarli soli e vogliamo scendere in piazza per dire a questi bambini che non sono soli e per sensibilizzare tutte le persone, che verranno in piazza con noi a Torvaianica in questi giorni, affinché stiano vicine e continuino a parlare a questi bambini che subiscono tutti i giorni, purtroppo, violenze.

 
D. – Quali sono, sulla base della vostra esperienza, le sfide, le problematiche più urgenti per quanto riguarda i bambini, vittime di abusi in famiglia?

 
R. – Purtroppo le violenze nascono principalmente in famiglia. Quindi, prima di tutto, abbattere il muro di omertà. Molte volte le persone che possono accorgersene – parenti, vicini, insegnanti – devono parlare, segnalare che c’è qualcosa che non va, perché i bambini danno dei messaggi. Molte volte, quando vediamo i bambini irrequieti, i bambini che a scuola creano più problemi, quelli più violenti, sono bambini che hanno alle loro spalle una storia di violenza, di abuso. Quindi, fare delle segnalazioni, stare vicino a quei bambini che hanno più bisogno. La cosa principale è abbattere il muro di omertà, che troppe volte lascia soli questi bambini.

 
D. – In questo periodo si parla molto di pedofilia, quali sono le vostre speranze, soprattutto per le vittime, per i bambini?

 
R. – E’ vero che in questo momento si parla molto di pedofilia, ma secondo noi se ne parla molto male: se ne parla solo per fare notizia e a volte solo per colpire questa o quella persona. Noi vogliamo che i mass media si occupino di questo fenomeno per fare prevenzione e per stare vicino ai bambini e non per utilizzarlo per attaccare e fare solo notizia, quando esce fuori un caso di pedofilia. I bambini hanno bisogno di persone che gli stiano vicino: dalle istituzioni alle singole persone. Ognuno di noi può fare qualcosa.







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