Irlanda: pellegrinaggio dei vescovi alle reliquie del Curato d’Ars
Quattro giorni, quattro città diverse, un unico obiettivo: venerare le reliquie del
Curato d’Ars, Patrono dei Sacerdoti. Si svolgerà così, dal 25 al 29 aprile, il pellegrinaggio
dei vescovi irlandesi presso le reliquie di san Giovanni Maria Vianney, in onore del
quale Benedetto XVI ha indetto l’Anno Sacerdotale, che si concluderà il prossimo giugno.
Le spoglie del Curato d’Ars verranno esposte a Cork, Dublino, Knock e Armagh, rispettivamente
nella Chiesa di san Francesco, di san Giovanni Vianney, nel santuario Mariano e nella
Cattedrale di San Patrizio. “L’Anno Sacerdotale – spiega in una nota mons. Philip
Boyce, presidente della Commissione episcopale irlandese per il Clero – è un appello
al rinnovamento ed alla conversione. Benedetto XVI ha auspicato che quest’Anno speciale
supporti la fedeltà e la santità dei sacerdoti ed intensifichi il loro impegno d’interiore
rinnovamento per una loro più forte ed incisiva testimonianza evangelica nel mondo
di oggi. L’Anno Sacerdotale è, infatti, un’opportunità per l’intera Chiesa di cercare
un sacerdozio più santo e rinnovato”. “I vergognosi episodi che sono venuti alla luce
in tempi recenti – continua mons. Boyce, riferendosi ai casi di abusi sui minori perpetrati
da alcuni religiosi - hanno provocato molto scandalo e molta sofferenza. Quest’Anno,
quindi, offre ai laici e ai religiosi la possibilità di diventare davvero popolo di
Dio”. Ricordando che l’Anno Sacerdotale è stato indetto dal Papa, nel giugno 2009,
per commemorare i 150 anni dalla morte del Curato d’Ars, mons. Boyce sottolinea alcuni
tratti caratteristici di questo Santo: “Fu un sacerdote umile e sincero che portò
avanti il suo ministero in un momento storico difficile, seguito alla Rivoluzione
francese. Visse una vita di servizio, penitenza e preghiera, trasformando la sua parrocchia
in un centro di pellegrinaggio e meditazione”. Quindi, a nome dei vescovi irlandesi,
mons. Boyce porge il benvenuto alle reliquie di San Giovanni Maria Vianney e auspica
che esse offrano a tutti i preti “l’occasione di rinnovare il ministero sacerdotale
in tutto il Paese”. “Possa la visita di queste reliquie – conclude il presule – essere
un momento di grazia e di rigenerazione”. (I.P.)