2010-04-21 15:39:13

Il cardinale Bergoglio alla plenaria dei vescovi argentini: prendersi cura di anziani e bambini


Prendersi cura di anziani e bambini “che rischiano, a causa dell'efficientismo, del consumismo e dell'edonismo imperante, d'essere trasformati in materiale da esperimento, scartati come cose dal contesto umano e sociale”. Questo l’appello - di cui riferisce L’Osservatore Romano - lanciato dall'arcivescovo di Buenos Aires e primate di Argentina, cardinale Jorge Mario Bergoglio, durante la Messa nella cattedrale metropolitana, che ha aperto la 90ma Assemblea plenaria della Conferenza episcopale argentina. Il rito, concelebrato da cento presuli, ha segnato anche l'inizio delle cerimonie religiose per il bicentenario dell'indipendenza argentina. “Occorre – ha sottolineato il porporato – perché la Patria si senta più Patria, rompere le catene di questo cupo egoismo riconoscendo e rispettando” la inviolabile dignità di bambini e anziani, “promuovendo i loro inalienabili diritti”. “Preghiamo - ha sollecitato il cardinale Bergoglio - per il nostro Paese riconoscendolo come un dono che abbiamo ricevuto in eredità; un dono che va protetto nella sua identità storica, culturale, religiosa, morale; che va incrementato, rafforzato e tramandato alle nuove e alle future generazioni”. Il primate di Argentina ha invitato a non indulgere in memorie storiche e sogni utopistici, ma a operare nel presente “ben saldi e connessi” alle radici del passato. Solo così, ha spiegato “è possibile costruire il futuro della nazione”. “Pregare per il nostro Paese - ha evidenziato ancora il cardinale Bergoglio affidando le intenzioni alla Madonna di Luján - è una dimensione religiosa, un segno di fede che deve poter culminare nella virtù della pietà per i nostri antenati e per i nostri figli. I nostri anziani e i nostri giovani sono entrambi il futuro del nostro popolo, della nostra Patria. Gli anziani sono la memoria vivente della nostra identità e ci infondono saggezza e discernimento. I nostri bambini, eredi di tale patrimonio, sono insieme la storia, il futuro e la speranza del Paese”. È urgente - ha concluso il cardinale Bergoglio - prendere coscienza, come invita Benedetto XVI, del bisogno di affrontare e combattere lo “scandalo della povertà” e di assecondare i sentimenti più nobili del popolo argentino “che non desidera abituarsi alla povertà e all'ingiustizia come se fossero fatti normali e scontati”. Oggi siamo di fronte a una povertà nuova, identificabile nell'esclusione; fenomeno sociale che «determina chi serve e chi non serve, chi sta dentro e chi sta fuori, chi ha diritti e chi non ha diritti”. Per il cardinale occorre che tutti, governo, partiti, istituzioni e associazioni territoriali, aprano un “dialogo serio” per vedere come affrontare insieme la lotta contro la povertà e l'esclusione. Non è ammissibile infatti “discutere sulla povertà mentre nelle nostre strade ci sono bambini, giovani e anziani soli nell'abbandono”. (R.G.)







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