2010-04-21 14:24:39

Convegno a Molfetta su don Tonino Bello: intervista con mons. Fragnelli


Convegno e veglia di preghiera ieri presso la parrocchia Madonna della Pace di Molfetta in occasione del 17.mo anniversario della morte del Servo di Dio Antonio Bello, o come preferiva farsi chiamare don Tonino. Presenti al convegno, mons. Domenico Amato, vice postulatore della Causa di Beatificazione, mons. Giudici, presidente nazionale di Pax Christi e mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Castellaneta e delegato per la pastorale giovanile in Puglia. Su cosa sia emerso dal convegno, ascoltiamo, al microfono di Carla Ferraro, mons. Fragnelli:RealAudioMP3

R. – Ha messo in evidenza ancora di più l’attualità del messaggio di don Tonino, che è un pastore a tutto tondo che ha dato la sua vita per il suo gregge: è un profeta che ha saputo portare il messaggio fin nel cuore della società, ed è un poeta, un poeta della fede, un poeta della dignità umana. Credo che nell’oggi il dialogo tra la Chiesa e la società, e il dialogo delle vocazioni tra di loro, possano approfittare, possano avvantaggiarsi del rapporto con don Tonino, della scoperta di questo testimone eccezionale del secolo scorso.

 
D. – “Nella preghiera – diceva don Tonino – chiedete a Maria che vi dia non solo le cose della terra, ma anche tanta capacità di guardare al cielo” …

 
R. – Potremmo dire che in lui, continuamente, sotto lo sguardo di Maria, si sia unito, alla ricerca del cibo terreno di cui i giovani hanno bisogno, la ricerca del cibo che dura per la vita eterna.

 
D. – “Una serie di paure contaminano l’uomo moderno”, diceva don Tonino. Nello scenario meridionale, dove lei svolge il ministero episcopale, quali rimedi al disagio giovanile e alla lotta alla criminalità?

 
R. – Il primo rimedio è dare ai giovani l’opportunità di incontrarsi e di incontrarsi attorno a contenuti di alto profilo formativo, educativo, riportare alla luce il tema dell’educare attraverso la forza contagiosa di testimoni che sanno parlare; evitare che i giovani rimangano schiavi di una solitudine che è fortemente incentivata anche dal complesso comunicativo della tecnologia moderna …

 
D. – Quale sarebbe oggi l’incoraggiamento di don Tonino per tutti i fedeli?

 
R. – Ha promosso continuamente uno stile di comunione, di “convivialità delle differenze”, come egli dice. Questo è un messaggio permanente, è un messaggio che non abbiamo ancora finito di scoprire e di attualizzare. Dobbiamo continuare su questa linea perché in questo messaggio c’è una sorgente di speranza per la società intera e in particolare per la Chiesa, in questo inizio di Millennio.







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