2010-04-20 15:13:06

La Chiesa nelle Filippine invita i candidati a comportamenti elettorali leali


Nelle Filippine, quattro candidati di Mindanao sono stati accusati di aver affisso i loro manifesti elettorali fuori dagli spazi consentiti, violando le regole stabilite dalla Commissione per le elezioni (Comelec). L’accusa muove da un’inchiesta del giornalista Jigger Jerusalem sul “Mindanao Gold Star Daily”, che ha documentato gli abusi. Per questo il giornalista ha subìto non poche minacce, mentre l’arcivescovo di Cagayan de Oro, Antonio Ledesma, gli ha espresso solidarietà, incoraggiandolo a continuare il suo lavoro in nome della libertà d’informazione e di espressione. “I candidati alle elezioni – ha infatti sottolineato il presule – dovrebbero essere d’esempio verso chi li considera futuri leader”, e dovrebbero inoltre ricordarsi che lo scorso 21 marzo hanno sottoscritto pubblicamente una promessa di lealtà”. Oltre a dover rispettare le regole elettorali, i candidati hanno giurato di “fare delle prossime elezioni il punto d’inizio di un nuovo progresso della politica per renderla capace di risolvere i problemi e di andare incontro alle attese e alle speranze del popolo filippino”. Mons. Elmer Abachin - segretario esecutivo dell’Ufficio per le Comunità ecclesiali di base presso la Conferenza episcopale delle Filippine - ha suggerito ai quattro candidati di modificare subito il loro atteggiamento e “di impegnarsi maggiormente a rispettare le regole stabilite dal Comelec per la campagna elettorale”. La Chiesa locale di Cagayan de Oro deve quotidianamente affrontare la sfida dell’evangelizzazione tra persone afflitte da povertà e ignoranza. “Per molto tempo – ha ricordato mons. Abachin – è valso l’uso di dare il proprio voto al candidato più populista, a quello che faceva grandi promesse difficili da mantenere, a quello che lanciava parole d’ordine allettanti ma di scarso contenuto. Invece, per questa campagna elettorale, la Chiesa si è impegnata a sostenere i candidati che danno prova d’integrità morale, che hanno una condotta provata e pubblica irreprensibile, che propongono programmi concreti e realizzabili. Molti sacerdoti si sono impegnati a spiegare ai loro fedeli, specialmente a quelli che vivono nelle aree rurali, che il voto è un dovere-diritto che conferisce dignità al cittadino”. (C.F.)







All the contents on this site are copyrighted ©.