Bolivia: si apre oggi la Conferenza dei Popoli sui cambiamenti climatici
Oggi inizia in Bolivia la Conferenza Mondiale dei Popoli sui cambiamenti climatici
e dei diritti della Madre Terra. Già sabato scorso il numero degli iscritti aveva
superato le 18 mila unità e si calcola che si possa arrivare a 20 mila presenze. Questo
ha fatto sì che l'atto inaugurale sia stato spostato allo stadio del municipio de
Tiquipaya. All'apertura della Conferenza dei Popoli saranno presenti il Segretario
Generale dell'ONU, leader di organizzazioni internazionali come il Fondo delle Nazioni
Unite per l'Infanzia (Unicef), l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione
e l'agricoltura (Fao), la Comunità Andina. Le discussioni di tutti i gruppi di lavoro
costituiranno la base del documento finale della conferenza, che sarà portato alla
16° Conferenza sui Cambiamenti Climatici, che si terrà a Cancun, in Messico, dal 29
novembre al 10 dicembre di quest'anno. Mons. Tito Solari, arcivescovo di Cochabamba,
ha scritto una breve nota sull’evento, che raduna oltre 18 mila iscritti provenienti
da 32 paesi dell’Africa, 33 nazioni dell'Europa, 21 paesi dell'Asia, 18 paesi dell'America
Centrale, 12 del Sud America, 10 paesi dell'Oceania e 3 paesi del Nord America. In
questa nota inviata all’agenzia Fides l’arcivescovo ricorda che Cochabamba ha il privilegio
di partecipare ad un dibattito in materia di ambiente, clima, terra, acqua, vale a
dire, sulla natura; e che la Chiesa, nel Concilio Vaticano II, più di 40 anni fa ormai,
affermava che Dio ha destinato la terra per l’uso degli uomini e dei popoli. Anche
20 anni fa Giovanni Paolo II ci ha rimproverato dicendo che la pace (e la vita umana)
è minacciata dalla mancanza di rispetto della natura. Papa Benedetto XVI ha insistito
dicendo che “Il creato è l’inizio e il fondamento di tutte le opere di Dio. Quindi
bisogna rinforzare l’alleanza fra l’essere umano e l’ambiente, che deve riflettere
l’amore creatore di Dio.” “La Chiesa ha una responsabilità per la creazione e sente
il dovere di esercitarla anche in ambito pubblico, per difendere la terra, l'acqua
e l'aria, doni di Dio, Creati per tutti e soprattutto per proteggere l'uomo dal pericolo
di distruggere se stesso” afferma mons. Solari. (R.P.)