2010-04-20 15:07:02

Bolivia: si apre oggi la Conferenza dei Popoli sui cambiamenti climatici


Oggi inizia in Bolivia la Conferenza Mondiale dei Popoli sui cambiamenti climatici e dei diritti della Madre Terra. Già sabato scorso il numero degli iscritti aveva superato le 18 mila unità e si calcola che si possa arrivare a 20 mila presenze. Questo ha fatto sì che l'atto inaugurale sia stato spostato allo stadio del municipio de Tiquipaya. All'apertura della Conferenza dei Popoli saranno presenti il Segretario Generale dell'ONU, leader di organizzazioni internazionali come il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (Unicef), l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao), la Comunità Andina. Le discussioni di tutti i gruppi di lavoro costituiranno la base del documento finale della conferenza, che sarà portato alla 16° Conferenza sui Cambiamenti Climatici, che si terrà a Cancun, in Messico, dal 29 novembre al 10 dicembre di quest'anno. Mons. Tito Solari, arcivescovo di Cochabamba, ha scritto una breve nota sull’evento, che raduna oltre 18 mila iscritti provenienti da 32 paesi dell’Africa, 33 nazioni dell'Europa, 21 paesi dell'Asia, 18 paesi dell'America Centrale, 12 del Sud America, 10 paesi dell'Oceania e 3 paesi del Nord America. In questa nota inviata all’agenzia Fides l’arcivescovo ricorda che Cochabamba ha il privilegio di partecipare ad un dibattito in materia di ambiente, clima, terra, acqua, vale a dire, sulla natura; e che la Chiesa, nel Concilio Vaticano II, più di 40 anni fa ormai, affermava che Dio ha destinato la terra per l’uso degli uomini e dei popoli. Anche 20 anni fa Giovanni Paolo II ci ha rimproverato dicendo che la pace (e la vita umana) è minacciata dalla mancanza di rispetto della natura. Papa Benedetto XVI ha insistito dicendo che “Il creato è l’inizio e il fondamento di tutte le opere di Dio. Quindi bisogna rinforzare l’alleanza fra l’essere umano e l’ambiente, che deve riflettere l’amore creatore di Dio.” “La Chiesa ha una responsabilità per la creazione e sente il dovere di esercitarla anche in ambito pubblico, per difendere la terra, l'acqua e l'aria, doni di Dio, Creati per tutti e soprattutto per proteggere l'uomo dal pericolo di distruggere se stesso” afferma mons. Solari. (R.P.)







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