2010-04-19 16:03:06

Povertà, crisi, libertà religiosa e disarmo nucleare al centro dei lavori della Comece


In accordo con l’Unione europea, che ha dichiarato il 2010 “Anno europeo contro la povertà e l’esclusione sociale”, i vescovi presenti all’Assemblea plenaria della Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) hanno discusso di povertà e crisi economica, definendo quest’ultima un “cambiamento salutare” a patto che se ne affrontino le cause più profonde, a cominciare, appunto, dal dilagare della povertà. La Chiesa d’altronde, attraverso le sue numerose organizzazioni, è uno dei più importanti attori nella lotta alla povertà in Europa. La crisi, secondo i vescovi, è soprattutto una crisi di origine morale, caratterizzata “da eccessi e da confusione di valori”. “La chiave, quindi – scrivono nel documento finale ripreso dall'agenzia Zenit – è ripristinare un equilibrio tra gli interessi individuali e quelli di tutti”. I presuli hanno, inoltre, ricevuto un rapporto del segretario della Comece, dal titolo “Libertà religiosa, pilastro della politica dei diritti umani nelle relazioni esterne dell’Unione europea” in cui si parla delle origini del diritto alla libertà religiosa, menzionandone le violazioni presenti nel mondo e proponendo modalità attraverso le quali promuovere questo diritto essenziale per l’uomo. Sul tema del nucleare i vescovi hanno esaminato il rapporto stilato dal gruppo di esperti istituito in vista della Conferenza sulla revisione del Trattato di non proliferazione, in programma a maggio. Vi sono contenute varie proposte ai negoziatori dell’Ue per promuovere il disarmo “sui principi della trasparenza, della verifica e dell’irreversibilità” e per includere il dibattito sul tema nell’agenda della società civile, in quanto fondamentale per il futuro dell’umanità. Venerdì scorso, al termine dell’assemblea i vescovi hanno preso parte a una celebrazione in cui sono state ricordate le vittime della tragedia aerea di Smolensk e l’ex presidente della Comece, mons. Josef Homeyer, vescovo emerito di Hildesheim, morto il 30 marzo scorso. (R.B.)







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