In Italia si celebra oggi la Giornata di preghiera per il Papa
“Rendere grazie al Signore per il magistero illuminato e la cristallina testimonianza
del Papa”: così la Conferenza episcopale italiana invita i fedeli a pregare per Benedetto
XVI nella giornata di oggi, 19 aprile, quinto anniversario della sua elezione al Soglio
pontificio. Nelle grandi città come nei piccoli paesi, migliaia di persone si riuniranno
in cattedrali e santuari. Accogliendo l’invito dei vescovi italiani, in tutte le diocesi
si moltiplicano celebrazioni eucaristiche, liturgie della Parola, veglie, adorazione
di Gesù Eucaristia e recite del rosario: un enorme popolo in preghiera intorno al
Papa, centro di unità e segno visibile di comunione. Tra loro ci saranno anche gli
abitanti di Lorenzago, in Cadore, dove il Pontefice ha soggiornato nel 2007; una mamma
di Onna che nel terremoto ha perso due dei quattro figli e che non dimentica l’abbraccio
del Papa tra le tende del piccolo borgo raso al suolo; un gruppo di detenuti della
casa di reclusione di Brucoli, in Sicilia, che frequentano il corso di teologia e
che hanno scritto una lettera d’auguri a Benedetto XVI chiamandolo “il dolce Cristo
in Terra”, usando un’espressione di Santa Caterina da Siena. Secondo le indicazioni
della Cei, nelle preghiere di domani si ricorderanno anche le vittime di abusi sessuali
e quanti si sono macchiati di tali odiosi crimini. Confidando nella Parola del Signore,
si chiederanno per la Chiesa anche nuove vocazioni: sacerdoti che con dedizione e
rinnovata passione educativa si spendano nelle situazioni più difficili. Tra le iniziative
proposte, a Napoli l’arcivescovo, cardinale Crescenzio Sepe, guiderà la recita del
Rosario nella Basilica di Santa Restituta; a Pesaro l’invito a pregare dell’arcivescovo
Piero Coccia è stato raccolto da Comunione e Liberazione che ha organizzato un momento
comunitario. Un invito a stringersi intorno al Papa viene anche dall’arcivescovo di
San Benedetto del Tronto, mons. Gervasio Gestori, e dal vescovo di Rimini, mons. Francesco
Lambiasi, che guiderà una veglia. Da Frosinone, dove il vescovo Ambrogio Spreafico
officierà una Messa, arriva l’augurio che Benedetto XVI “con la forza del suo magistero
continui a illuminare la Chiesa e il mondo”, mentre l’arcivescovo di Rossano, in Calabria,
mons. Santo Marcianò, nella sua lettera esprime tutto l’amore della diocesi “per questa
Chiesa, per la quale il Pontefice sta donando realmente la vita”. Vicinanza al Pontefice,
espressa anche con la recita di un rosario, dall’arcivescovo di Siena, Antonio Buoncristiani.
Dalla Sicilia, l’arcivescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, invita i fedeli
a pregare per il Papa; da Trapani il vescovo Francesco Micciché scrive che nell’appello
di Benedetto XVI a pregare per le vittime di abusi sessuali, si coglie “tutta la sua
forza, la bontà e la grandezza del servizio petrino esercitato con fermezza e determinazione
paterna. Che il Santo Padre possa continuare il suo prezioso e necessario servizio
alla Chiesa”. Anche lo storico cattolico Andrea Riccardi, fondatore della Comunità
di Sant’Egidio, in un’intervista al quotidiano Avvenire, ha ripercorso questi primi
cinque anni del Pontefice, evidenziandone la mitezza, la scelta forte di proporre
il cuore dell’esperienza spirituale cristiana, la fiducia nella Parola di Dio, nella
comunicazione del Vangelo, nella liturgia, il candore di credere soprattutto che la
Parola del Signore rigeneri i cuori. I viaggi nel mondo, il dialogo ecumenico e con
l’ebraismo: per il professor Riccardi Benedetto XVI è un Papa che “porta in sé le
ferite del Novecento: la guerra, inutile strage, e la secolarizzazione occidentale
che cerca la libertà o il futuro senza Dio”. (A cura di Roberta Barbi)