Brasile: crescono i conflitti per il possesso della terra
Dopo una diminuzione avvenuta negli ultimi anni, tornano ad aumentare in Brasile i
conflitti per il possesso della terra: da 751 nel 2008 a 854 nel 2009. Sono questi
i dati riportati dalla Commissione pastorale della terra (Cpt), organismo della Conferenza
nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) nel rapporto annuale: “Conflitos no Campo
Brasil 2009”. Dal rapporto, riportato dall’agenzia Misna, emerge una situazione pesante
per il crescente numero di famiglie di “sem terra” espulse dalle aree, fonte per loro
di sopravvivenza, e di quelle sgomberate per mandato giudiziario. Si aggiunge, poi,
l’azione devastante dei sicari ingaggiati dai latifondisti per distruggere le case
dei contadini e le loro coltivazioni. A loro volta, i contadini si ribellano occupando
i latifondi. In Brasile sono stati creati 36 accampamenti, che attualmente ospitano
4176 famiglie “senza terra” in attesa della riforma agraria. La Cpt mostra grande
preoccupazione per la graduale criminalizzazione dei movimenti sociali e nel rapporto
si legge che “nell’ambito della giustizia, spicca la figura dello stesso presidente
del Supremo tribunale federale, Gilmar Mendes, che all’inizio del 2009 ha accusato
pubblicamente i movimenti di praticare azioni illegali criticando il governo per aver
dato risorse a questi gruppi”. Mentre, da parte dell’esecutivo, “la priorità, chiaramente
è favorire il capitale affinché continui a espandersi e ad avanzare in nuove aree
rurali senza rispettare i diritti dei popoli indigeni e delle altre comunità tradizionali”.
(C.F.)