Visita alla Grotta di San Paolo a Rabat: il discorso del Papa
Dopo la cerimonia di benvenuto il Papa ha compiuto una visita di cortesia al presidente
della Repubblica George Abela. Quindi si è recato alla Grotta di San Paolo a Rabat.
Qui ha tenuto un discorso:"Da questo luogo santo dove la predicazione apostolica
si diffuse per prima in queste isole - ha detto - invito ciascuno di voi a far propria
la sfida esaltante della nuova evangelizzazione. Vivete la vostra fede in maniera
ancor più piena assieme ai membri delle vostre famiglie, ai vostri amici, nei vostri
quartieri, nei luoghi di lavoro e nell’intero tessuto della società maltese. In modo
particolare esorto genitori, insegnanti e catechisti a parlare agli altri del vostro
stesso incontro vivo con Gesù risorto, specialmente ai giovani che sono il futuro
di Malta. 'La fede si rafforza quando viene offerta agli altri' (cfr Redemptoris missio,
2). Sappiate che i vostri momenti di fede assicurano un incontro con Dio, il quale
nella sua onnipotenza tocca il cuore dell’uomo. Così, introdurrete i giovani alla
bellezza e alla ricchezza della fede cattolica, offrendo loro una solida catechesi
ed invitandoli ad una partecipazione sempre più attiva alla vita sacramentale della
Chiesa. Il mondo ha bisogno di tale testimonianza! Di fronte a così tante minacce
alla sacralità della vita umana, alla dignità del matrimonio e della famiglia, non
hanno forse bisogno i nostri contemporanei di essere costantemente richiamati alla
grandezza della nostra dignità di figli di Dio e alla vocazione sublime che abbiamo
ricevuto in Cristo? Non ha forse bisogno la società di riappropriarsi e di difendere
quelle verità morali fondamentali che sono alla base dell’autentica libertà e del
genuino progresso?".Ecco il testo integrale del discorso del Papa:
Caro Arcivescovo Cremona, Cari fratelli e sorelle, il
mio pellegrinaggio a Malta è iniziato con un momento di preghiera silenziosa nella
grotta di san Paolo, che per primo portò la fede in queste isole. Sono venuto sulle
orme di quegli innumerevoli pellegrini lungo i secoli, che in questo santo luogo hanno
pregato, affidando se stessi, le loro famiglie e la prosperità di questa Nazione all’intercessione
dell’Apostolo dei Gentili. Mi rallegro di essere finalmente tra di voi e vi saluto
tutti con grande affetto nel Signore. Il naufragio
di Paolo e la sua sosta per tre mesi a Malta hanno lasciato un segno indelebile nella
storia del vostro Paese. Le sue parole ai compagni prima di giungere a Malta sono
ricordate per noi negli Atti degli Apostoli e sono state un tema speciale
nella vostra preparazione alla mia visita. Queste parole - “Jeħtieg iżda li naslu
fi gżira” [“Dovremo però andare a finire su qualche isola”] (At 27,26)
– nel contesto originale sono un invito al coraggio di fronte all’ignoto e alla fiducia
incrollabile nella misteriosa provvidenza di Dio. I naufraghi, infatti, furono calorosamente
accolti dalla gente di Malta, a seguito dell’esempio dato da san Publio. Nel piano
di Dio, san Paolo divenne perciò il vostro padre nella fede cristiana. Grazie alla
sua presenza tra voi, il Vangelo di Gesù Cristo si radicò saldamente e portò molto
frutto non soltanto nella vita degli individui, delle famiglie e delle comunità, ma
anche nella formazione dell’identità nazionale di Malta, come pure nella sua vibrante
e particolare cultura. Le fatiche apostoliche
di Paolo portarono pure una ricca messe nella generazione di predicatori che seguirono
le sue orme, e particolarmente nel gran numero di sacerdoti e religiosi che imitarono
il suo zelo missionario lasciando Malta per andare a portare il Vangelo in lidi lontani.
Sono lieto di aver avuto l’opportunità di incontrarne oggi così tanti in questa Chiesa
di san Paolo, e di incoraggiarli nella loro vocazione piena di sfide e spesso eroica.
Cari missionari: ringrazio ciascuno di voi, a nome di tutta la Chiesa, per la vostra
testimonianza al Signore Risorto e per le vite spese al servizio degli altri. La vostra
presenza ed attività in così tanti Paesi del mondo fa onore alla vostra Patria e testimonia
la spinta evangelica innestata nella Chiesa a Malta. Preghiamo il Signore affinché
susciti ancor più uomini e donne, che continuino la nobile missione di proclamare
il Vangelo e di operare per il progresso del Regno di Dio in ogni terra e in tutti
i popoli! L’arrivo di san Paolo a Malta non era
programmato. Come sappiamo, si stava recando a Roma quando sopraggiunse un violento
temporale e la sua nave fu scaraventata su quest’isola. I marinai possono tracciare
una rotta, ma Dio, nella sua sapienza e provvidenza, dispiega il proprio itinerario.
Paolo, che aveva incontrato in maniera drammatica il Signore Risorto sulla via di
Damasco, lo sapeva molto bene. Il corso della sua vita cambiò improvvisamente; per
lui, pertanto, vivere era Cristo (cfr Fil 1,21); ogni sua azione ed ogni suo pensiero
erano diretti ad annunciare il mistero della croce ed il suo messaggio d’amore di
Dio che riconcilia. Quella stessa parola, la parola
del Vangelo, ha tutt’oggi il potere di irrompere nelle nostre vite e di cambiarne
il corso. Oggi lo stesso Vangelo che Paolo predicò continua a esortare il popolo di
queste isole alla conversione, ad una nuova vita e ad un futuro di speranza. Mentre
mi trovo fra voi come Successore dell’apostolo Pietro, vi invito ad ascoltare la parola
di Dio con animo nuovo, come fecero i vostri antenati, e di lasciare che essa sfidi
i vostri modi di pensare e la maniera in cui trascorrete la vostra vita. Da
questo luogo santo dove la predicazione apostolica si diffuse per prima in queste
isole, invito ciascuno di voi a far propria la sfida esaltante della nuova evangelizzazione.
Vivete la vostra fede in maniera ancor più piena assieme ai membri delle vostre famiglie,
ai vostri amici, nei vostri quartieri, nei luoghi di lavoro e nell’intero tessuto
della società maltese. In modo particolare esorto genitori, insegnanti e catechisti
a parlare agli altri del vostro stesso incontro vivo con Gesù risorto, specialmente
ai giovani che sono il futuro di Malta. “La fede si rafforza quando viene offerta
agli altri” (cfr Redemptoris missio, 2). Sappiate che i vostri momenti di fede assicurano
un incontro con Dio, il quale nella sua onnipotenza tocca il cuore dell’uomo. Così,
introdurrete i giovani alla bellezza e alla ricchezza della fede cattolica, offrendo
loro una solida catechesi ed invitandoli ad una partecipazione sempre più attiva alla
vita sacramentale della Chiesa. Il mondo ha bisogno
di tale testimonianza! Di fronte a così tante minacce alla sacralità della vita umana,
alla dignità del matrimonio e della famiglia, non hanno forse bisogno i nostri contemporanei
di essere costantemente richiamati alla grandezza della nostra dignità di figli di
Dio e alla vocazione sublime che abbiamo ricevuto in Cristo? Non ha forse bisogno
la società di riappropriarsi e di difendere quelle verità morali fondamentali che
sono alla base dell’autentica libertà e del genuino progresso? Proprio
ora, mentre stavo davanti a questa grotta, riflettevo sul grande dono spirituale (cfr
Rm 1,11) che Paolo diede a Malta, ed ho pregato che voi possiate mantenere integra
l’eredità consegnatavi dal grande Apostolo. Possa il Signore conservare voi e le vostre
famiglie nella fede che opera mediante l’amore (cfr Gal 5,6), e rendervi gioiosi testimoni
di quella speranza che non delude (cfr Rm 5,5). Cristo è risorto! Egli è veramente
risorto! Alleluia!