Terremoto in Cina: 791 i morti. Si continua a scavare tra le macerie
Il vento e le temperature gelide della notte lasciano poche possibilità a tanti
superstiti che aspettano i soccorritori sotto gli edifici crollati a Gyegu e dintorni,
dove risiedono circa 100.000 persone. Questo non ferma però le squadre di soccorso
che ieri sono state esortate dal premier, che si è recato sui luoghi del disastro
dicendosi fiducioso che si possano ancora trovare tante persone in vita. I sopravvissuti,
intanto, hanno vissuto la seconda notte al freddo nelle tendopoli di fortuna allestite
dalle autorità. I convogli con acqua, cibo, coperte e medicinali continuano ad attraversare
la contea di Yushu per raggiungere le località più colpite. Organizzazioni di volontariato
e media di Stato cinesi hanno lanciato una raccolta fondi, mentre inizia muoversi
anche la macchina della solidarietà internazionale. Particolarmente attivi i monaci
tibetani. L'Unicef si sta inoltre mobilitando per inviare i soccorsi urgenti per i
bambini. Le autorità locali hanno chiesto sostegno all’agenzia dell’Onu per fornire
tende scuola e kit scolastici dal momento che nella contea 80% delle scuole elementari
e il 50% di quelle secondarie risultano gravemente danneggiate, interessando oltre
22 mila studenti.