Lettera del cardinale Hummes per la chiusura dell'Anno Sacerdotale
“La conclusione dell’Anno Sacerdotale non costituirà propriamente una conclusione,
ma un nuovo inizio”: è quanto scrive in una lettera indirizzata a tutti i sacerdoti
il cardinale Cláudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, in occasione
della chiusura delle celebrazioni legate al 150.mo anniversario della morte del Santo
curato d’Ars. Nella missiva il porporato tocca anche il tema degli abusi sessuali
contro minori commessi da sacerdoti sottolineando che, come fatti da condannare, la
Chiesa è decisa a non nasconderli né minimizzarli, ma che tali delitti “non possono
assolutamente essere usati per infangare l’intero corpo ecclesiale dei presbiteri”.
Il servizio di Tiziana Campisi:
Con l’Anno
Sacerdotale, scrive il cardinale Claudio Hummes, si è voluta “dare un’attenzione speciale,
riconoscente e intraprendente al grande, laborioso e insostituibile presbiterio e
ad ogni singolo presbitero della Chiesa”, e se “alcuni, ma proporzionalmente molto
pochi, presbiteri hanno commesso orribili e gravissimi delitti di abusi sessuali contro
minorenni” – “fatti … in modo assoluto e intransigente” da “rifiutare e condannare”
–, ne dovranno “rispondere davanti a Dio e davanti ai tribunali, anche civili”. Usa
chiarezza il porporato, nella sua lettera indirizzata a tutti i sacerdoti, riguardo
ai crimini a danno di minori commessi da sacerdoti. Chiede preghiere per i colpevoli,
per la loro “conversione spirituale” e perché abbiano “il perdono di Dio” ed esprime
solidarietà per le vittime manifestando la volontà di volerle sostenere “nel recupero
e nei loro diritti offesi”. Rivolgendosi poi direttamente ai presbiteri il cardinale
Hummes scrive: “Riconosciamo quello che siete e quello che fate nella Chiesa e nella
società. La Chiesa vi ama, vi ammira e vi rispetta. Siete anche una gioia per la nostra
gente cattolica nel mondo, che vi accoglie ed appoggia, soprattutto in questi tempi
di sofferenze”. Quindi l’invito a prendere parte alle celebrazioni conclusive dell’Anno
sacerdotale dal 9 all’11 giugno a Roma. Un modo anche per offrire al Papa, aggiunge
il porporato, “appoggio”, “fiducia” e “comunione incondizionata, dinanzi agli attacchi
frequenti che Gli sono rivolti, nel momento attuale, nell’ambito delle sue decisioni
riguardo ai chierici incorsi nei delitti di abusi sessuali su minorenni”. “Le accuse
contro di Lui – prosegue il cardinale Hummes – sono evidentemente ingiuste ed è stato
dimostrato che nessuno ha fatto tanto quanto Benedetto XVI per condannare e per combattere
correttamente tali crimini”. “Noi, il popolo di Dio e i pastori … ci proponiamo di
essere sempre attenti a ciò che lo Spirito Santo vuol dirci – conclude il porporato
–. Intanto, torneremo all’esercizio della nostra missione nella Chiesa e nel mondo
con gioia rinnovata e con la convinzione che Dio, il Signore della storia, resta con
noi, sia nelle crisi sia nei nuovi tempi”.