2010-04-16 14:38:55

Lettera del cardinale Hummes per la chiusura dell'Anno Sacerdotale


“La conclusione dell’Anno Sacerdotale non costituirà propriamente una conclusione, ma un nuovo inizio”: è quanto scrive in una lettera indirizzata a tutti i sacerdoti il cardinale Cláudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero, in occasione della chiusura delle celebrazioni legate al 150.mo anniversario della morte del Santo curato d’Ars. Nella missiva il porporato tocca anche il tema degli abusi sessuali contro minori commessi da sacerdoti sottolineando che, come fatti da condannare, la Chiesa è decisa a non nasconderli né minimizzarli, ma che tali delitti “non possono assolutamente essere usati per infangare l’intero corpo ecclesiale dei presbiteri”. Il servizio di Tiziana Campisi:RealAudioMP3

Con l’Anno Sacerdotale, scrive il cardinale Claudio Hummes, si è voluta “dare un’attenzione speciale, riconoscente e intraprendente al grande, laborioso e insostituibile presbiterio e ad ogni singolo presbitero della Chiesa”, e se “alcuni, ma proporzionalmente molto pochi, presbiteri hanno commesso orribili e gravissimi delitti di abusi sessuali contro minorenni” – “fatti … in modo assoluto e intransigente” da “rifiutare e condannare” –, ne dovranno “rispondere davanti a Dio e davanti ai tribunali, anche civili”. Usa chiarezza il porporato, nella sua lettera indirizzata a tutti i sacerdoti, riguardo ai crimini a danno di minori commessi da sacerdoti. Chiede preghiere per i colpevoli, per la loro “conversione spirituale” e perché abbiano “il perdono di Dio” ed esprime solidarietà per le vittime manifestando la volontà di volerle sostenere “nel recupero e nei loro diritti offesi”. Rivolgendosi poi direttamente ai presbiteri il cardinale Hummes scrive: “Riconosciamo quello che siete e quello che fate nella Chiesa e nella società. La Chiesa vi ama, vi ammira e vi rispetta. Siete anche una gioia per la nostra gente cattolica nel mondo, che vi accoglie ed appoggia, soprattutto in questi tempi di sofferenze”. Quindi l’invito a prendere parte alle celebrazioni conclusive dell’Anno sacerdotale dal 9 all’11 giugno a Roma. Un modo anche per offrire al Papa, aggiunge il porporato, “appoggio”, “fiducia” e “comunione incondizionata, dinanzi agli attacchi frequenti che Gli sono rivolti, nel momento attuale, nell’ambito delle sue decisioni riguardo ai chierici incorsi nei delitti di abusi sessuali su minorenni”. “Le accuse contro di Lui – prosegue il cardinale Hummes – sono evidentemente ingiuste ed è stato dimostrato che nessuno ha fatto tanto quanto Benedetto XVI per condannare e per combattere correttamente tali crimini”. “Noi, il popolo di Dio e i pastori … ci proponiamo di essere sempre attenti a ciò che lo Spirito Santo vuol dirci – conclude il porporato –. Intanto, torneremo all’esercizio della nostra missione nella Chiesa e nel mondo con gioia rinnovata e con la convinzione che Dio, il Signore della storia, resta con noi, sia nelle crisi sia nei nuovi tempi”.







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