E' morto Raimondo Vianello, protagonista elegante e garbato della tv italiana
Si è spento oggi a Milano Raimondo Vianello, noto attore italiano, tra i padri fondatori
del varietà televisivo. Era nato a Roma il 7 maggio del 1922. Detenuto nel campo di
concentramento di Coltano per aver aderito alla Repubblica Sociale Italiana nel 1945,
qualche anno dopo approda al teatro e poi al cinema, quindi alla televisione che lo
fa conoscere ancora di più al grande pubblico. Dal ’62 era sposato con Sandra Mondaini
con la quale ha condiviso anche la sua vita artistica. Il servizio di Tiziana Campisi:
Chi non
ricorda la sua faccia simpatica e buffa? Raimondo Vianello, mattatore della televisione
italiana, è stato uno dei pionieri del cabaret del teleschermo. Al fianco di Ugo Tognazzi
nel varietà "Un, due, tre" del 1954, incontra Sandra Mondaini sul palcoscenico
della rivista "Sayonara, Butterfly" nel 1959. Ne nasce un sodalizio artistico e sentimentale,
coronato con il matrimonio celebrato in numerose trasmissioni televisive, dove il
pubblico ha potuto apprezzare il garbato ed elegante umorismo della coppia. Ricordiamo
"Studio uno" (1965-66), "Sai che ti dico??" (1972), "Tante scuse" (1974), "Noi… no"
(1977), "Stasera niente di nuovo" (1981), "Attenti a quei due" (1982) e "Sandra e
Raimondo Show"(1987). Nel ’91 Vianello si dà allo sport e conduce "Pressing",
ma prosegue l'impegno con la moglie in esilaranti sit-com. Nel ‘98 esordisce come
presentatore del “Festival di Sanremo”, lasciando emergere la sua simpatica ironia
e l’immancabile signorilità. Nella sua lunga e fortunata carriera di attore è comparso
in più di cinquanta film di genere comico, due dei quali al fianco di Totò. Ma ascoltiamo,
in un’intervista realizzata da Antonella Palermo, un parere di
Vianello sul mondo della televisione a 50 anni dalla sua invenzione:
“Io
vorrei meno aggressività e più programmi di educazione - cultura è una parola grossa
– insomma di informazione, storici e così via, meno aggressività, quando ci sono le
tavole rotonde, quando ci sono più persone a parlare e meno faziosità. Appena uno
parla, siccome l’altro attacca si comincia tutti ad urlare. Io quelle cose lì le detesto.”
L’ultimo
saluto all’attore nella camera mortuaria dell’ospedale San Raffaele di Milano - dove
si trova la salma - sarà possibile solo sabato, un’ora prima della celebrazione del
funerale, prevista alle 11 nella Chiesa di Dio Padre a Segrate. Dopo le esequie, il
trasferimento a Roma, nella tomba di famiglia al cimitero del Verano.