2010-04-15 15:53:02

Canada: i vescovi condividono le preoccupazioni dei fedeli sui casi di abusi sessuali del clero


“I vescovi del Canada condividono le preoccupazioni dei canadesi per gli abusi sessuali commessi su minori da esponenti del clero. Per questo da anni lavorano all’attuazione e all’aggiornamento dei protocolli diocesani per evitare nuovi casi”. È quanto si legge in una dichiarazione diffusa ieri in concomitanza con la pubblicazione dei risultati di un sondaggio condotto dall’Istituto Ipsos Reid sulla pedofilia e la Chiesa cattolica. Dall’indagine, realizzata su un campione di mille persone, cattoliche e non, risulta che i canadesi sono “molto preoccupati” da queste vicende. La nota sottolinea la ferma volontà dei vescovi di proseguire la “politica di tolleranza zero” contro la pedofilia avviata nel 1992 con la pubblicazione del documento “Dalla sofferenza alla speranza”. Per altro verso, essi si dicono molto incoraggiati dalla tendenza alla diminuzione del fenomeno emersa dal sondaggio: il fatto che appena il 4% degli intervistati di età compresa tra i 18 e i 34 anni abbiano dichiarato di conoscere personalmente una vittima di molestie da parte di un sacerdote cattolico “indica che gli sforzi sinora compiuti sono stati coronati da successo”. La Conferenza episcopale si sente inoltre incoraggiata dal fatto che l’80% dei cattolici canadesi abbia capito che solo una minoranza nel clero ha tendenze pedofile. “È confortante sapere – prosegue il testo - che circa la metà dei cattolici è soddisfatta di come la Chiesa ha espulso i pedofili”. I vescovi canadesi si dicono peraltro rammaricati che agli intervistati non sia stato chiesto cosa sanno sul loro operato contro la pedofilia: “Una lettura superficiale dei dati – osserva la nota - potrebbe indurre a concludere che il problema degli abusi sessuali sia più diffuso nella Chiesa cattolica che negli gli altri settori della società. Questa affermazione non è corretta” e non è corroborata dai dati degli esperti. La Conferenza episcopale cita in proposito un articolo pubblicato l’8 aprile dalla rivista “Newsweek” su una recente ricerca secondo la quale la maggior parte dei molestatori di bambini hanno una cosa in comune: i loro preesistenti rapporti con le vittime. Tra essi figurano sicuramente sacerdoti, pastori e rabbini, ma anche familiari, amici, professori, allenatori, medici, in altre parole tutto quel circolo di persone con cui le vittime avevano un rapporto di fiducia. (L.Z.)







All the contents on this site are copyrighted ©.