Mons. Kräutler: indios dell'Amazzonia sempre più soli a 5 anni dall'assassinio di
suor Dorothy
Un tribunale di Belém, capitale dello Stato amazzonico settentrionale del Pará, ha
condannato a 30 anni di carcere il latifondista Vitalmiro Bastos de Moura, colpevole
di aver ordinato cinque anni fa l’assassinio di suor Dorothy Stang, la religiosa statunitense
naturalizzata brasiliana nota per il suo impegno al fianco degli indios e dei contadini
‘senza terra’. Suor Dorothy, entrata nella Congregazione delle Suore di Notre Dame
di Namur, ha trascorso 20 anni tra i poveri dell’Amazzonia per portare il Vangelo
e aiutare a migliorare le condizioni di vita. Ma la situazione degli indios resta
tuttora difficile. Ascoltiamo in proposito mons. Erwin Kräutler, vescovo di
Xingu, nello Stato del Parà, al microfono di Cristiane Murray:
R. - Dorothy
è arrivata ad Altamira, in Amazzonia, nel 1982. Nel 1989 c’è stata una grande manifestazione
degli indios e lei era al loro fianco. Lei e tutte le sue consorelle hanno manifestato
insieme con gli indios. Oggi, nonostante la situazione continui ad essere sempre molto
difficile, tanta gente che prima difendeva la nostra causa, i diritti degli indios,
adesso non lo fa più, non li sostiene più, e questo è molto triste. Quello che ci
fa molto soffrire è che questa gente è stata cresciuta nel contesto della nostra pastorale
al fianco degli indios, noi abbiamo insegnato evangelicamente la difesa dei diritti
degli ultimi, e oggi questa gente si trova dall’altra parte. Tante persone che erano
molto legate a suor Dorothy Stang oggi hanno cambiato bandiera. D.
– Per quale motivo? Ci sono degli interessi? R. – Sì, sicuramente
interessi economici. Molti politici della regione amazzonica non hanno prospettive,
guardano solo dove possono guadagnare soldi, senza nessuna apertura verso il futuro.
Vedono lo sviluppo unicamente come profitto, come un guadagnare denaro. Non parlano
di famiglia, di sanità, di educazione. Pensano solo ai soldi, ai soldi e ai soldi!
L’essere umano viene dopo, anzi è scartato. Sembra che questo progetto di fare soldi
sia il vero soggetto della storia e non l’essere umano. Se l’uomo si oppone a questo
progetto, deve essere eliminato e così accade per gli indios e per chi li difende.
Su questo punto sono molto intransigente. Gli indios hanno diritto al loro ambiente,
alla loro vita, al loro habitat, e questo è scritto nella Costituzione brasiliana.