L’arcivescovo di Mossul: la Pasqua ha portato nuovi segni di speranza in Iraq
In Iraq le celebrazioni per la Santa Pasqua, seguite alle elezioni dello scorso 7
marzo, hanno dato “nuova speranza” ai cristiani iracheni. E’ quanto ha affermato l’arcivescovo
caldeo di Mossul, mons. Emil Nona, aggiungendo che “la gente è chiaramente più fiduciosa”.
Il presule, rivolgendosi a rappresentanti dell'associazione Aiuto alla Chiesa che
Soffre, ha anche ricordato che a Mossul oltre 1.500 persone hanno assistito alla Messa
di Pasqua di rito caldeo. Si tratta di un dato incoraggiante dopo le violenze avvenute
prima delle elezioni, quando oltre 3500 cristiani avevano lasciato la regione di Mossul.
Molti di loro – ha fatto notare mons. Emil Nona – sono già tornati: “La gente confida
nel fatto che la situazione migliorerà”. Nel clima di festa pasquale - riferisce l'agenzia
Zenit - le Figlie di Maria hanno inoltre distribuito pacchi a 750 famiglie povere
dei villaggi intorno all’antica città cristiana di Zakho, vicino al confine con Siria
e Turchia. L’auspicio della Chiesa irachena è che migliaia di cristiani, in fuga dal
Paese dopo la caduta del regime di Saddam Hussein, possano prossimamente rientrare
in Iraq. Solo nell’area di Mossul, la comunità cattolica di rito caldeo è diminuita
di due terzi. (A.L.)