2010-04-14 15:32:10

Kirghizistan: sarà processato il presidente deposto Bakyev


Dovrà rispondere davanti alla giustizia per aver “versato il sangue dei suoi concittadini”. Sarà processato, dunque, il presidente deposto del Kirghizistan, Kurmanbek Bakyev: così ha deciso il governo ad interim del Paese dopo il colloquio con l’inviato americano Robert Blake. Il servizio di Roberta Barbi:RealAudioMP3

“Ha oltrepassato i limiti della sua immunità e ora deve presentarsi in tribunale e prendersi la responsabilità delle sue azioni”. Questa la decisione del governo in carica ad interim sulla sorte dell’ex capo dello Stato del Kirghizistan, fuggito dalla capitale Bishkek e riparato nel suo villaggio natale dopo le violente proteste di piazza esplose il 7 aprile scorso, in cui hanno perso la vita 83 persone. Oggi, il diplomatico americano Robert Blake, inviato nel Paese asiatico, ha promesso l’aiuto di Washington e si è detto “ottimista sui passi che il governo ad interim sta compiendo”. Intanto, il presidente Bakiyev dal sud, dove ha formato un governo provvisorio, chiede garanzie per sé e per la sua famiglia in cambio di una rinuncia al suo incarico, ipotesi che sta prendendo in considerazione dopo essere stato minacciato di arresto se non lascerà il Paese volontariamente.

 
Iraq
Una violenta esplosione avvenuta oggi nel centro di Baghdad e causata da un ordigno piazzato sul ciglio della strada nei pressi del ponte degli al Ahrar ha ferito almeno tre persone. Prima della deflagrazione, secondo i testimoni, si erano sentiti colpi di arma da fuoco. Questa mattina, inoltre, in altri due attentati sono stati uccisi il capo dipartimento dell’Antiterrorismo della polizia irachena e l’imam sunnita della moschea di Rahmane.

Iran
In Iran, riferisce oggi la stampa locale, un uomo condannato a morte per rapina a mano armata è stato pubblicamente impiccato e al suo complice sono state tagliate una gamba e una mano. A stabilire le condanne è stata la magistratura di Teheran. I due, insieme con un terzo uomo, erano accusati di aver attaccato alcuni automezzi pesanti per rubarne il carico. Dall’inizio dell’anno, sono 39 le condanne a morte eseguite nel Paese.

Medio Oriente
Un allarme terrorismo insolitamente grave è stato lanciato ieri sera dalla Centrale israeliana per la lotta al terrorismo e riguarda i cittadini israeliani presenti nella penisola egiziana del Sinai. Ci sarebbe un concreto rischio di rapimento, così la Centrale ha chiesto alle diverse migliaia, secondo le stime, di cittadini israeliani che potrebbero essere coinvolti, di fare immediatamente ritorno in patria.

Afghanistan
Filo diretto Frattini-Karzai per accelerare le indagini in Afghanistan e garantire la massima assistenza ai tre italiani di Emergency, arrestati sabato a Lashkar-gah. Il ministro degli Esteri in giornata riferirà in Parlamento sulla vicenda. Intanto sul sito Internet della Ong italiana si legge che sono scaduti i termini di 72 ore per il fermo e ancora non si hanno notizie sulla posizione giuridica dei tre italiani. L’organizzazione ha così deciso di mobilitare il web attraverso la campagna “Io sto con Emergency”, che ha già raggiunto circa 200mila adesioni.

India
Un violento uragano si è abbattuto nella notte sullo Stato indiano del Bengala occidentale. L’area più colpita è stata quella del distretto di North Dinajpur, 500 km a nord-est di Calcutta, vicino al confine con il Bangladesh, dove il bilancio provvisorio delle vittime indica 68 morti, ma si teme che molti di più siano rimasti sotto le macerie delle 50mila capanne andate completamente distrutte. Si parla anche di 200mila feriti e di decine di migliaia di persone rimaste senza casa. La zona è attualmente isolata: mancano collegamenti telefonici ed elettricità.

Thailandia
È il giorno della “battaglia finale”, oggi, per le camicie rosse thailandesi che da oltre un mese manifestano con violenza a Bangkok contro il primo ministro Abhisit Vejjajiva, chiedendo le dimissioni del governo che non riconoscono come legittimo ed elezioni anticipate. I manifestanti, nella giornata di oggi, lasceranno la loro base operativa di Phan Pah, vicino alla sede del governo, per concentrarsi nel cuore commerciale e turistico della città, Rachaprasong, e diventare così “un unico grande esercito”. Intanto, sale a 23 il bilancio delle vittime degli scontri.

Filippine
Nuovi scontri questa mattina tra le forze di sicurezza e i militanti islamici vicini ad Al Qaeda nella città di Isabela, capitale dell’isola di Basilan, nel sud delle Filippine, dove la tensione resta alta. A scatenare gli scontri, che per fortuna non fanno registrare vittime, il tentativo dei soldati di rintracciare i militanti di Abu Sayyaf in fuga nella periferia boschiva della capitale dopo i due attentati di ieri. Un appello a fermare la violenza è arrivato anche dal vescovo di Isabela, Martin Jumoad, che ha raccontato come un commando di ribelli abbia attaccato la cattedrale, senza causare vittime.

Haiti
A tre mesi dal terremoto che ha sconvolto l’isola di Haiti, la first lady americana Michelle Obama si è recata in visita ai bambini nei campi profughi accompagnata da Jill Biden, moglie del vicepresidente Usa. Dopo aver visitato la capitale Port-au-Prince dall’alto, a bordo di un elicottero, e aver incontrato il presidente Preval e sua moglie Elisabeth, la first lady si è intrattenuta con i piccoli haitiani ospitati nelle tendopoli giocando e cantando a lungo con loro.

Nigeria
Sono stati rilasciati i quattro operai, tre siriani e un libanese, che erano stati rapiti il 9 aprile scorso nel sud del Paese. Gli ostaggi erano stati sequestrati da un gruppo di uomini armati mentre lavoravano in un cantiere a Port Harcourt, nella regione del Delta del Niger.

Sudan
Varia tra il 54 e il 67%, l’affluenza ai seggi per le elezioni politiche e presidenziali in Sudan. Secondo la tv araba al Jazeera, nella sola capitale Khartoum fino a ieri sarebbero andati a votare il 62% degli aventi diritto. Non pochi problemi si sono avuti nelle sezioni elettorali di alcune province nel sud del Paese africano per il forte ritardo nelle operazioni di voto. La commissione elettorale ha dunque deciso di procrastinare a domani il termine ultimo per votare e di iniziare venerdì lo spoglio delle schede.

Australia
La polizia australiana ha arrestato il comandante e l’ufficiale in prima del cargo cinese disincagliato, ieri, che il 3 aprile scorso si arenò sulla Grande Barriera corallina dell’Australia facendo rischiare la catastrofe ambientale. I due, entrambi cittadini cinesi, rischiano multe da migliaia di euro, e l’ufficiale in prima, che era di guardia al momento del disastro, anche tre anni di carcere. Domani, nel tribunale di Gladstone, dovranno rispondere del danno provocato al parco marino che rientra nel patrimonio mondiale dell’Unesco.

Unione Europea
Un piano d’azione in 12 punti sarà presentato, mercoledì 21 aprile, dalla Commissione europea. La proposta sarà fatta agli Stati membri con l’obiettivo di arrivare a una quantità di aiuti allo sviluppo pari allo 0,7% del Pil del 2015. Lo ha annunciato il commissario Ue per lo Sviluppo, Andris Piebalgs. Nel corso del 2009, infatti, molti Paesi si sono visti costretti a diminuire gli aiuti e questo potrebbe ostacolare il perseguimento dell’obiettivo europeo dello 0,56% del Pil entro il 2010.

Karadzic
È ripreso ieri all’Aja il processo all’ex leader serbo Radovan Karadzic, accusato di crimini di guerra e genocidio durante la guerra nella ex Jugoslavia tra il 1992 e il 1995. Nel corso dell’udienza, il primo faccia a faccia tra Karadzic e il musulmano Ahmet Zulic, sopravvissuto alla prigionia del campo di detenzione di Manjac, nella parte nord-occidentale della repubblica ex jugoslava e a suo tempo già accusatore dell’ex dittatore Slobodan Milosevic. Il testimone ha parlato di un vero e proprio piano “per far scomparire i bosniaci musulmani dalla faccia della Terra”. Karadzic ha negato qualunque responsabilità.

Polonia
Sarà annunciata il prossimo 21 aprile la data delle elezioni in Polonia: alla fine ha deciso così il presidente ad interim, Bronislaw Komorowski, che avrebbe dovuto dare oggi l’annuncio ufficiale. Le ipotesi più accreditate, comunque, sarebbero quelle del 13 oppure del 20 giugno. Le presidenziali polacche saranno anticipate a causa della morte in un incidente aereo, avvenuto sabato scorso, del presidente Lech Kaczynski e di alcuni esponenti dell’esecutivo. In casi come questo, la Costituzione del Paese prevede che la data delle elezioni debba essere resa nota entro due settimane dalla morte del presidente e che si debba andare alle urne entro due mesi dall'annuncio ufficiale.

Grecia
Potrebbe costare ben 90 miliardi il salvataggio della Grecia secondo il quotidiano Handelsblatt che cita in proposito fonti europee. I 30 miliardi già definiti quindi domenica scorsa dall’Eurogruppo sarebbero soltanto “un primo passo”. Intanto stamattina la Borsa di Atene apre con un netto ribasso dell’Indice Generale che perde oltre l’1% dopo il 2,21% di ieri. La preoccupazione degli analisti è che il risultato dell’asta di T-Bills non sia stato sufficiente a sgombrare il campo dai dubbi sulla capacità della Grecia di autofinanziarsi nel medio e nel lungo termine. Se, infatti, l'asta è andata più che bene nella quantità dei titoli venduti, non altrettanto per i tassi, che rimangono troppo alti. Intanto, oggi, con le categorie degli avvocati e dei tassisti, è iniziata l’ondata di scioperi.

Irlanda del Nord
L’esercito dell’Irlanda del Nord ha disinnescato nella notte un ordigno trovato in un’auto parcheggiata davanti alla stazione di polizia di Newtownhamilton, nella contea di Armagh. Nella zona sono state evacuate una sessantina di abitazioni. Lunedì scorso un’autobomba era esplosa davanti alla sede dei servizi segreti britannici Mi5 a Belfast.

Ungheria
Il partito socialista ungherese, sconfitto alle elezioni di domenica, ha deciso di ritirare quattro candidati dal secondo turno delle consultazioni e di invitare i suoi elettori a sostenere i verdi-liberali dell’Lmp. La decisione è stata annunciata ieri sera dal segretario socialista, Ildiko Lenvai. L’obiettivo è impedire al partito di centrodestra di conquistare la maggioranza dei due terzi.

Spagna
Un aereo del soccorso marittimo spagnolo e due navi rastrellano da questa mattina all’alba le acque di fronte a Punta Naranja, dove ieri pomeriggio è stato avvistato un barcone di migranti affondato per cause sconosciute. Finora sono stati salvate tre o quattro persone e i dispersi sono ancora 11. Il barcone, stando alle ricostruzioni, sarebbe partito due giorni prima dall’Algeria con 14 persone a bordo.
 IslandaLa polizia locale riferisce di una maxi evacuazione effettuata questa mattina in Islanda per il rischio di eruzione di un vulcano nel ghiacciaio Eyjafjallajokull. Ben 800 persone sono state costrette a lasciare le loro case per motivi di sicurezza. Già il 21 marzo scorso nella zona, a 150 km dalla capitale Reykjavik, erano state evacuate 500 persone a causa di un’eruzione. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Barbi e Carla Ferraro)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 104

 
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