2010-04-14 15:03:09

Il Tempo pasquale rinnova la speranza dell'umanità: intervista con Giorgio Vittadini


Il Tempo pasquale rinnova la speranza dell'umanità: anche in situazioni difficili, anche nel buio della vita, l'annuncio del Cristo Risorto ridona fiducia in una vita nuova. Ma nella realtà di tutti i giorni appare spesso difficile oggi incarnare questa speranza. Luca Collodi ne ha parlato con Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà, un'esperienza nata nell'ambito di Comunione e Liberazione:RealAudioMP3

R. – Era difficile anche duemila anni fa: abbiamo ammazzato Dio, per cui, peggio di così non potevamo … Eppure, dopo tre giorni è risorto! Penso che anche dopo duemila anni, la speranza è la stessa: che di fronte a qualsiasi nefandezza, a qualunque peccato che noi commettiamo, c’è questo sacrificio di Dio che mostra sempre, in ogni vita e in ogni esperienza, per chi lo vuole, che una resurrezione e un cambiamento possibile. E lo si vede nel cambiamento di tanta gente: tanta gente che può aver sbagliato ma che poi, nell’incontro con Cristo, mostra un’umanità diversa che è speranza per tutti. Questa è la speranza di oggi, come di duemila anni fa.

 
D. – Quando diciamo alla gente che la speranza passa anche attraverso la sofferenza, molti non credono, si allontanano, vedono questa esperienza completamente fuori dal tempo …

 
R. – Perché non fanno esperienza: ha detto la parola giusta. Quanti malati soffrono e riescono a mostrare una positività perché vedono la luce di una presenza di Cristo che li conforta visibilmente e rende la loro vita più lieta di quella di tanta gente che sta bene … Quanta gente povera, che vive nell’indigenza, costruisce! Il cristianesimo è un’esperienza: si vede, si incontra, si tocca.

 
D. – La sofferenza è data anche dagli attacchi che la Chiesa subisce. Perché la Chiesa è sotto attacco, secondo lei?

 
R. – La Chiesa è sotto attacco certamente perché c’è sporcizia nella Chiesa, come ha detto il Papa, ma poi perché vogliono uccidere un’altra volta Cristo, perché non vogliono far capire alla gente, ma innanzitutto a se stessi, che anche di fronte a queste nefandezze c’è una speranza, c’è una possibilità! Anche nella vita concreta c’è gente che ha sbagliato e che nell’incontro con Cristo diventa migliore di noi! E’ la storia di Zaccheo, è la storia della Maddalena, è la storia di tanti del Vangelo che ritrovano la possibilità di una vita. L’attacco alla Chiesa è perché non si vuol far sapere agli uomini che questo è possibile; si vuole cancellare quello che Cristo ha portato nel mondo non solo con il suo insegnamento ma con la sua presenza: la possibilità di vincere il male, anche il male supremo, che è infinitamente peggiore di quello di oggi, che è stato, appunto, quello di uccidere Dio!

 
D. – Significa che il Bene, oggi, è più debole oppure in questo periodo storico la Chiesa deve passare da questa sofferenza?

 
R. – Noi abbiamo avuto epoche nella storia peggiori di questa. Oggi, la Chiesa, come guida, è forte e chiara. La vera questione è che c’è sempre una Passione. Noi sappiamo che dobbiamo passare per questa Passione, per i nostri peccati ma anche per questa chiamata che Cristo fa a noi, di partecipare alla sua sofferenza e al suo sacrificio.(Montaggio a cura di Maria Brigini)







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