Conclusa la visita del Patriarca di Mosca ad Alessandria d'Egitto
L'assistenza del Patriarcato di Mosca per costruire chiese e luoghi di preghiera ortodossi
in Africa e l'accoglienza, nelle scuole di teologia in Russia, di ortodossi africani
che si dedicano al lavoro pastorale e alla catechesi. Sono alcune delle proposte fatte
dal Patriarca di Mosca e di tutte la Russie, Kirill, durante la visita compiuta dal
10 al 12 aprile alla Chiesa ortodossa di Alessandria d'Egitto. Facendo anche riferimento
alla lunga collaborazione tra le due Chiese — riferisce il Service orthodoxe de presse
— il Patriarca Kirill ha sottolineato che “oggi tutte le Chiese ortodosse sono entrate
in un'epoca di cooperazione molto intensa al fine di risolvere le questioni che riguardano
il mondo ortodosso”. Oltre agli incontri con Teodoro II, Patriarca di Alessandria
e dell'intera Africa e con il primate della Chiesa copta ortodossa, Shenouda III,
non sono mancati colloqui con personalità politiche egiziane, come il presidente dell'Assemblea
del popolo, Ahmad Fathi Sorour, che è anche presidente della Società Egitto-Russia.
Sorour – rende noto l’Osservatore Romano - ha parlato del dialogo interreligioso,
delle relazioni fra le comunità cristiane e islamiche, del contrasto all'estremismo:
“Il progresso - ha osservato - non ha senso se non c'è una fede solida e la forza
dello spirito”. Il Patriarca Kirill ha inoltre messo in risalto i grandi passi avanti
compiuti nelle relazioni con l'islam ricordando che, in passato, “l'Unione Sovietica,
a causa dei suoi atteggiamenti ateistici, ha perso molto nelle sue relazioni con il
mondo arabo”. Secondo il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, “l'esperienza di
vita in una società ateistica ha insegnato tante cose a noi e al nostro popolo”. “Abbiamo
riposto fiducia nella scienza, nella forza dell'esercito, nel potere dell'autorità
e volevamo cercare di costruire una società prospera e giusta”. “Abbiamo realizzato
molto – ha concluso - ma non siamo riusciti a mantenerlo perché non c'era fede, e
l'assenza di fede genera una crisi della personalità”. “È per questo che uno Stato
tanto potente si è disintegrato dall'oggi al domani”. (A.L.)