Kirghizistan: la crisi politica rischia di degenerare in nuovi scontri
In Kirghizistan rischia di precipitare in nuove violenze il braccio di ferro a distanza
tra il governo ad interim, salito al potere dopo la sanguinosa rivolta della scorsa
settimana, e il presidente deposto Bakiev che si è rifugiato nel sud del Paese. Intanto
il nuovo esecutivo incassa il riconoscimento degli Stati Uniti che segue quello già
espresso nei giorni scorsi dalla Russia. Il servizio di Marco Guerra:
Dopo i
deboli tentativi di negoziato, tra il governo ad interim di Rosa Otunbayeva e il presidente
deposto Bakiev è il momento del muro contro muro. In una conferenza stampa tenuta
questa mattina, l’ex capo di Stato ha annunciato manifestazioni e proteste da parte
dei suoi sostenitori a partire da domani nella parte meridionale del Paese, dove egli
stesso ha trovato riparo dopo il golpe. Parlando alla stampa Bakiyev ha inoltre avvertito
che qualunque tentativo di sequestrarlo o ucciderlo si concluderebbe con un massacro.
Poche ore prima un esponente del nuovo esecutivo aveva annunciato nuove misure contro
Bakiev, mentre il vicecapo del governo aveva parlato di un’imminente operazione speciale
che si starebbe preparando nei minimi dettagli per evitare nuove vittime. La comunità
internazionale intanto resta a guardare. Mentre gli Stati Uniti, preoccupati per il
proseguimento della concessione all'uso della base militare di Manas, che ha ripreso
a funzionare regolarmente, si schierano definitivamente con il governo provvisorio.
L'ambasciata americana in Kirghizistan ha infatti dichiarato di aver preso contatti
con il governo provvisorio, di voler presto incontrare i suoi vertici e, cosa ancora
più significativa, che non concederà asilo politico al presidente deposto Bakiyev.
Afghanistan Il portavoce del governo della provincia
afghana di Helmand ha precisato di non aver mai parlato di un legame fra i tre italiani
di Emergency fermati ed Al Qaida. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministero dell'interno
di Kabul, sottolineando che l'inchiesta, sia sulle armi trovate nell'ospedale di Emergency
a Lashkar-Gah sia sul fermo di nove persone, è ancora in corso e, per il momento,
non si può fare alcuna ipotesi sugli sviluppi della vicenda. Sul campo, intanto, proseguono
le violenze. Oggi truppe Nato hanno sparato, nella provincia di Kandahar, contro un
autobus causando la morte di almeno quattro civili e il ferimento di altri 18. Dura
la condanna del presidente Karzai. E sempre a Kandar un fallito attentato suicida
ha scatenato una sparatoria in cui sono stati uccisi due talebani.
Pakistan Proseguono
gli scontri nella regione tribale di Orazkai, nel Pakistan nordoccidentale, dove 38
militanti islamici integralisti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza pakistane.
Nello scontro sono morti anche 2 soldati di Islamabad.Secondo fonti di stampa
pakistane, i militanti avrebbero tentato di sfondare due posti di blocco eretti a
Shareen Darra dall'esercito pakistano durante l’avanzata nella regione, considerata
una roccaforte di diversi gruppi talebani.
Grecia “Solidarietà e
responsabilità”, sono questi secondo il presidente della Commissione europea, José
Manuel Barroso, i due pilastri sui quali si basa il piano di aiuti alla Grecia varato
dai ministri dell’area Euro. Nel complesso sono stati stanziati prestiti per 30 miliardi
che verranno erogati sotto l’ombrello di Bce e Fmi. Il servizio di Stefano Leszczynski:
Solo Atene
potrà decidere se è arrivato il momento di usare ''la pistola sul tavolo'', come il
premier Papandreou ha definito ieri il meccanismo di sostegno messo a punto dall'Eurogruppo.
Di fatto l'accordo raggiunto dai Ministri delle Finanze di Eurolandia stabilisce che
i 16 Paesi della moneta unica parteciperanno, se necessario, alla concessione di prestiti
bilaterali alla Grecia, in misura proporzionale alle rispettive quote di partecipazione
nel capitale della Banca centrale europea. Il tetto massimo è fissato in trenta miliardi
di euro a un tasso d'interesse pari a circa il 5%, ai quali andranno ad aggiungersi
altri 12 o 15 miliardi di Euro stanziati dal Fondo monetario internazionale. E già
a partire da oggi – si legge in un comunicato ufficiale- i tecnici della Commissione
europea, del Fmi, della Bce e del governo greco si metteranno al lavoro per definire
un programma congiunto d'azione. Poi la parola passerà alla concretezza dei mercati,
sui quali dovrebbero pesare positivamente le parole di apprezzamento del presidente
del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, secondo il quale l'accordo raggiunto “contribuirà
alla stabilità finanziaria del Paese ellenico e di tutta la zona dell'euro”. Elezioni
in Ungheria: vince la destra Svolta a destra in Ungheria alle elezioni politiche
di ieri; sconfitti i socialisti al potere da otto anni, mentre netta è stata la vittoria
per i conservatori, che hanno conquistato la maggioranza dei seggi già al primo turno.
Successo anche per l’estrema destra, che entra per la prima volta nel Parlamento di
Budapest, mentre i Verdi sono diventati la quarta forza del Paese magiaro. Per l’assegnazione
dei rimanenti seggi si dovrà attendere il prossimo 25 aprile, quando si terrà il
ballottaggio.
Belfast: esploso un ordigno davanti alla sede dei servizi
segreti britannici Nella notte è esploso a Belfast, in Irlanda del Nord, un
ordigno vicino alla sede dei servizi segreti britannici (MI5). L’attentato avviene
nel giorno del trasferimento di poteri, nei settori di polizia e giustizia, da Londra
al governo autonomo nordirlandese. L’esplosivo era stato collocato a bordo di un taxi
sequestrato dai terroristi. L’azione è stata rivendicata dalla Real Ira, uno dei gruppi
repubblicani irriducibili dell'Ulster. Condanna unanime delle autorità politiche locali.
Thailandia Resta alta la tensione in Thailandia, dove stamani sono
state portate in processione, per le strade di Bangkok, le bare dei manifestanti uccisi
nei disordini di sabato. Le violenze tra le forze di sicurezza e le “camice rosse”
che contestano il governo, hanno provocato 21 morti, tra i quali un cameraman giapponese
della Reuters, ed almeno 800 feriti. Il primo ministro Vejiajiva sostiene che dietro
gli scontri ci sarebbero alcuni terroristi infiltrati. Ma l’opposizione continua puntare
il dito contro il governo escludendo qualsiasi tipo di negoziato. Intanto la Commissione
elettorale ha votato oggi per lo scioglimento del Partito democratico, guidato dal
premier Vejjajiva, in relazione a una donazione che supera i limiti fissati dalla
legge. Il caso costituisce un’ulteriore spina nel fianco per il primo ministro già
indebolito dalle manifestazioni di piazza. Il giudizio sarà sottoposto nei prossimi
giorni alla Corte costituzionale per la decisione finale.
Birmania: il premio
Nobel per la pace in ospedale per accertamenti La leader dell’opposizione birmana,
Aung San Suu Kyi, è stata sottoposta ad alcuni esami cardiologici presso il General
Hospital di Rangoon. Il premio Nobel per la pace è rimasta nell’ospedale della capitale
solo il tempo necessario per gli accertamenti, dovendo tornare subito nella sua abitazione,
dove sta scontando gli arresti domiciliari Già in precedenza la leader democratica
birmana ha sofferto per problemi al cuore e ogni mese è visitata da un medico a domicilio.
Russia:
ucciso giudice impegnato nella lotta ai gruppi ultranazionalisti Un
alto magistrato russo, Eduard Chuvashov, è stato ucciso questa mattina a Mosca con
due colpi d'arma da fuoco, mentre usciva da casa. Si è trattato, probabilmente, di
un omicidio per vendetta, essendo Chuvashov impegnato nella lotta alla criminalità
di gruppi ultranazionalisti, in particolare skinhead e naziskin. Proprio lo scorso
febbraio il giudice aveva condannato, a pene da sei a 23 anni di prigione, nove esponenti
del gruppo estremista dei “Lupi Bianchi”, accusati di violenze e omicidi a sfondo
etnico. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra e Carla Ferraro) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 102 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
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