Oggi la Chiesa celebra la Festa della Divina Misericordia
“Desidero che la prima domenica dopo Pasqua sia la Festa della Mia Misericordia. Figlia
Mia, parla a tutto il mondo della Mia incommensurabile Misericordia!”: è il messaggio
affidato da Gesù negli anni Trenta a suor Faustina Kowalska, diffuso nei 5 Continenti
attraverso congregazioni religiose, istituti secolari, sacerdoti, confraternite e
associazioni che hanno dato vita al movimento della Divina Misericordia. La giornata,
che la Chiesa celebra oggi, vuole avvicinare alla verità rivelata nella Sacra Scrittura.
Ai fedeli si chiede di dedicarla alla preghiera, implorando la misericordia Divina
per tutto il mondo, soprattutto per i peccatori. Ma quale insegnamento è possibile
trarre dai colloqui che la religiosa polacca ha avuto con Cristo? Tiziana Campisi
lo ha chiesto a don Jozef Bart, rettore della chiesa romana di Santo Spirito
in Sassia, Santuario della Divina Misericordia.
R. – La
grande spiritualità di Santa Faustina Kowalska ci insegna l’atteggiamento che noi
dobbiamo assumere nei confronti proprio della Divina Misericordia; è proprio l’atteggiamento
di incondizionata fiducia. La Divina Misericordia rimane sempre il bisogno fondamentale
dell’uomo di fronte alla violenza, di fronte a tanto male: la Divina Misericordia
non è debolezza, ma è la forza divina, è il limite divino contro il male del mondo.
D. – Lei è il Rettore del Santuario dedicato alla
Divina Misericordia e quindi accoglie tanti pellegrini ogni giorno. Cosa suggerisce
loro per vivere bene la Giornata della Divina Misericordia.
R.
– Questa festa della Divina Misericordia è un grande mezzo per i sacerdoti nel guidare
le anime nella loro pastorale quotidiana e per la gente un ulteriore mezzo per riavvicinarsi
con più profondità proprio ai sacramenti e diventare veramente, come chiesto da Benedetto
XVI alla Chiesa italiana a Verona, cristiani che sanno pubblicamente e solennemente
professare la loro fede nel Cristo risorto.
D. –
Ci può ricordare un pensiero, una frase di suor Faustina , da meditare?
R.
– Direi proprio i dialoghi che suor Faustina riporta nel suo diario “La Divina Misericordia
nella mia anima”, un diario che proprio nel 2010 è giunto alla sua 12.ma edizione
nella lingua italiana. “Non avere paura, l’anima peccatrice, di parlare con il tuo
Padre misericordioso”: E’ questo non aver paura. La Divina Misericordia non è altro
che un continuo, indispensabile dialogo che noi dobbiamo mantenere con il Signore
per fargli conoscere la verità su noi stessi, dare tutto quello che abbiamo e gettare
tutta la nostra miseria nell’abisso della Divina Misericordia; in cambio proprio di
questa fiducia nella Misericordia, il Signore ci concederà le ricchezze che scorrono
dal suo cuore ricco di Misericordia e questo riflette proprio discorso di Benedetto
XVI nella quarta domenica di Quaresima, quando il Santo Padre, alla luce del passo
del figlio prodigo, disse: che cosa sarebbe della nostra civiltà senza questa rivelazione
del Padre ricco di Misericordia, di un Padre che soffre quando ci perdiamo ma fa festa
quando ritorniamo a Lui. Ed è proprio questa la festa della Misericordia: ritornare
al Signore, ricco di Misericordia, ad un Padre che ci accoglie perché noi di nuovo
rientriamo in amicizia con Lui.