Un accordo storico: così è stata definita l’intesa ratificata ieri a Praga dai presidenti
di Stati Uniti e Russia per la riduzione degli armamenti nucleari strategici. La firma
dello Start2 è avvenuta nella Sala spagnola del Castello di Praga, la stessa dove
pochi mesi fa Benedetto XVI aveva parlato alle autorità politiche e al Corpo diplomatico
nella Repubblica Ceca. Ascoltiamo in proposito il nostro direttore padre Federico
Lombardi nel suo editoriale per Octava Dies, il settimanale informativo del Centro
Televisivo Vaticano:
Il Papa aveva
ricordato la caduta dei muri di 20 anni fa e diceva: “Le aspirazioni dei cittadini
e le aspettative riposte nei governi reclamavano nuovi modelli nella vita pubblica
e di solidarietà fra nazioni e popoli, senza i quali il futuro di giustizia, di pace
e di prosperità, a lungo atteso, sarebbe rimasto senza risposta”. In questo senso
lo Start 2 è una buona notizia, perché si supera una situazione di stallo e si riprende
il cammino verso la riduzione e – speriamo – la eliminazione degli arsenali bellici
più pericolosi. Le testate vengono limitate a 1.550 e i vettori a 800: il 30% in meno
rispetto ai limiti del 2002. Sono sempre sufficienti per distruggere il nostro pianeta,
ma sono di meno rispetto ai tempi dell’accumulo senza limiti, inutile e folle. Parlare
proprio di pace, di fiducia e di solidarietà, quando si bilanciano ancora migliaia
di testate nucleari potentissime, è probabilmente ottimistico, ma la strada è quella
giusta, ed è urgente continuarla. Diventa più credibile parlare di non proliferazione
nucleare agli altri Stati con ambizioni nucleari, e si possono destinare risorse economiche,
scientifiche ed umane immense alle necessità più urgenti dell’umanità e del suo sviluppo.
Ogni sforzo per questo va incoraggiato, e la Chiesa sarà sempre dalla parte degli
operatori di pace.