La Stampa Missionaria protesta contro il decreto che sopprime le tariffe postali agevolate
La Federazione della Stampa Missionaria Italiana (Fesmi), che riunisce una quarantina
di testate italiane per un totale di circa 500mila copie mensili, ha diffuso un comunicato
in cui esprime la sua protesta per il decreto interministeriale del 30 marzo 2010
(pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 marzo 2010 n. 75) con il quale vengono
soppresse le tariffe agevolate postali per tutta l'editoria libraria, quotidiana e
periodica. Nonostante il decreto specifichi che un successivo provvedimento potrebbe
stabilire ulteriori agevolazioni, ciò comporterà inevitabilmente un periodo di “vacatio”
tra l’entrata in vigore del primo e l’eventuale successivo. Dal momento che l’aumento
medio oscilla tra il 100 e il 500% per ogni singola spedizione, - riferisce l'agenzia
Fides - la Fesmi si unisce alle organizzazioni del no profit che si appellano al governo
affinché vengano immediatamente adottate delle misure che evitino un vertiginoso aumento
del budget delle spedizioni. In particolare, la Fesmi osserva che tale decreto va
a colpire le riviste di attualità missionaria e internazionale e l’attività di fund
raising che, accanto alla sensibilizzazione missionaria, molte delle pubblicazioni
svolgono sul territorio nazionale. In assenza di un ripensamento della misura adottata,
le riviste della Fesmi si vedrebbero costrette a modificare la periodicità o addirittura
a interrompere la loro attività. (R.P.)