I giovani e la pace sono stati i temi principali della terza giornata che il cardinale
segretario di Stato, Tarcisio Bertone, ha trascorso ieri nella città di Punta Arenas,
in Cile, terra evangelizzata dai salesiani, in un incontro festoso e commovente. Il
servizio di Luis Badilla:
Parlando ai giovani, il porporato ha ricordato
le recenti celebrazioni del trentesimo dell’inizio della mediazione di Giovanni Paolo
II che riuscì, “grazie a Dio, non solo ad evitare la guerra” tra Cile e Argentina,
ma oltre a questo, consentì di raggiungere un accordo di pace che si è tradotto,
successivamente, anche in un Trattato di collaborazione e amicizia che “ha dato enormi
frutti per tutti”. E proprio davanti a questa realtà, ha rilevato il cardinale, “occorre
ricordare che dobbiamo perseverare in questo impegno affinché la pace entri nel cuore
dei popoli e possa dunque essere una cosa viva e desiderata da tutti”. “Ci sono pochi
luoghi al mondo – ha osservato ancora il segretario di Stato – così straordinariamente
appropriati per accogliere l’invito di Benedetto XVI nel messaggio per la XLIII Giornata
mondiale della pace: “se vogliamo promuovere la pace, è necessario proteggere la creazione”.
Il porporato ha voluto fare riferimento alla bellezza e alla ricchezza della regione
australe, definita “un capitale naturale insuperabile, del quale tutti siamo responsabili,
in particolare di fronte alle insidie del disgelo dell’Artico”. Rilevando l’importanza
dell’incontro con Gesù, il cardinale Bertone ha invitato i presenti “a non avere paura,
perché Lui sa dare a ciascuno la felicità profonda e vera, in particolare a chi risponde
con generosità come fecero i primi missionari che arrivarono a queste terre. Voi –
ha continuato il segretario di Stato – per la Chiesa, rappresentate un potenziale
enorme come discepoli e missionari di Cristo (…) Ricordatevi, come diceva Giovanni
Paolo II, che voi siete le sentinelle del domani (…) e perciò siete chiamati a vivere
la vita cristiana come una vera amicizia con il Signore”. Prima di questo incontro,
il cardinale Bertone si era intrattenuto con le comunità salesiane della città e dei
dintorni, alcune delle quali operano in zone molto inospitali, e successivamente ha
visitato il Museo salesiano della città, dove si conservano rilevanti testimonianze
dei popoli aborigeni quasi estinti e dell’arrivo dei salesiani e delle loro prime
missioni nella Regione. “Il mio auspicio – ha osservato il porporato nel corso della
visita – è che l'epopea salesiana e il lavoro fatto insieme alla popolazione della
Patagonia siano un esempio di solidarietà e di umanità”. “In qualsiasi territorio
delle missioni della Chiesa, ma in particolare nella zona dello Stretto di Magellano
– ha concluso il cardinale Bertone – i primi salesiani hanno promosso l'evangelizzazione”
favorendo “un’interazione costante con le culture locali, senza sopprimerle ma valorizzandole”.
Infine, insieme a numerosi membri delle comunità salesiane ha visitato il Santuario
di Maria Ausiliatrice, dove è rimasto a lungo in preghiera prima di incontrare centinaia
di giovani che lo attendevano nel cortile del liceo adiacente. Nelle prossime ore
il segretario di Stato visiterà le due città maggiormente colpite dal terremoto del
27 febbraio scorso, Talcahuano e Concepciòn, città quest’ultima dove presiederà la
Santa Messa alla quale è prevista la partecipazione di decine di migliaia di persone.