Brasile: i più poveri delle favelas sepolti dalle frane causate dalle piogge torrenziali
La pioggia intermittente, che cade su Rio de Janeiro ormai da diversi giorni, ha causato
numerose perdite umane e materiali. La nota inviata all’agenzia Fides dalla Caritas
del Brasile informa che secondo l'ultima valutazione del dipartimento dei Vigili del
Fuoco di Rio, il numero di morti arriva a 170: 98 a Niterói, 52 a Rio e 16 a São Gonçalo.
Gli altri comuni dove sono stati registrati morti sono Petropolis, Nilópolis, Paulo
de Frontin e Magé. Innumerevoli sono i senzatetto e i dispersi. Il governo di Rio
ha decretato tre giorni di lutto ufficiale per i morti nei disastri e sta considerando
la possibilità di dichiarare lo stato di calamità e di emergenza nella zona. I più
gravi disastri sono causati dalle frane, dovute al crollo delle case costruite in
zone a rischio. Inoltre ci sono numerosi allagamenti nelle pianure, soprattutto nella
regione di Jardim Maravilha. La Caritas dell'arcidiocesi di Rio de Janeiro ha aperto
la campagna di assistenza ai senzatetto. Tutte le parrocchie dell'arcidiocesi sono
mobilitate per ricevere donazioni. Si chiede principalmente di donare alimenti non
deperibili, vestiti e acqua potabile. Purtroppo sono i più poveri a rimanere senza
niente, in modo particolare quelli della periferia di Rio di Janeiro e della zona
di Niterói. Questa notte, secondo quanto affermato dal Sottosegretario della Protezione
Civile, Pedro Machado, una frana verificatasi nella zona della collina di Bumba, vicino
a Niterói, ha sepolto circa 200 persone, proprio là dove c'era una discarica per l'immondizia
della zona. Circa 190 vigili del fuoco e volontari della Forza Nazionale di Sicurezza
sono stati in grado di salvare dalle macerie 25 sopravvissuti e a recuperare i corpi
di sei persone uccise, ma si stima che ci siano decine e decine di cadaveri sul fondo
della montagna, sepolti tra il fango e i detriti delle case. Il Segretario della Sanità
e della Difesa Civile di Rio, Sergio Cortes, ha detto che il lavoro di ricerca può
continuare per settimane: "La nostra stima iniziale era di 15 giorni, ma la quantità
di detriti rende il lavoro molto difficile. Abbiamo anche un problema ambientale.
Il luogo della tragedia è una discarica, e le operazioni di salvataggio non possono
essere effettuate attraverso il lavoro manuale perché c'è il rischio delle malattie".
L'arcivescovo della diocesi di Niterói, mons. Frei Alano Maria Pena, ha disposto un
coordinamento di tutte le parrocchie della diocesi per aiutare i senza tetto, concentrando
la raccolta di materiale di soccorso e altri aiuti per le vittime nelle parrocchie
di São Lourenço (Ponto Cem Réis) e di Nossa Senhora Auxiliadora (Salesiano – Santa
Rosa). (R.P.)