Siamo nel caos. Mancano la legge e la sicurezza. Non sappiamo cosa può accaderci fra
un attimo. Possiamo solo confidare nel Signore”. Così il vicario patriarcale caldeo
di Baghdad, mons. Shlemon Warduni, commenta al Sir l’ondata di violenza e di bombe
che in questi ultimi giorni hanno devastato la capitale provocando decine di morti
e centinaia di feriti. Secondo diversi analisti si tratterebbe di un avviso contro
le trattative per il nuovo Governo, dopo il voto del 7 marzo che ha visto vincere
di soli due seggi di scarto il blocco laico di Iyyad Allawi contro quello del premier
uscente Nouri al Maliki. “La formazione del nuovo Governo – dichiara il vescovo caldeo
- non si sa come andrà a finire. Ci sono tanti interessi in ballo, dei partiti ma
ci sono anche interventi esterni”. Nonostante ciò, aggiunge, “le comunità cristiane
hanno potuto celebrare la Pasqua in relativa tranquillità, anche a Mosul. Solo domenica
di Pasqua, dopo le 11.30, quando abbiamo udito scoppi tremendi all’esterno ci sono
stati dei fedeli che hanno lasciato la chiesa ma la maggioranza e rimasta a pregare.
Ed quello che continueremo a fare per il nostro Paese e per tutto il suo popolo”.