2010-04-07 15:41:50

colpiti


Gradi difficoltà e uno scarso afflusso di alunni hanno segnato la riapertura ufficiale dell’attività scolastiche ad Haiti dopo il devastante sisma del 12 gennaio scorso. Secondo i media locali, citati dall'agenzia Misna, soltanto pochi gruppi di alunni, senza divisa, si sono ritrovati ieri all’ingresso dei pochi istituti che hanno riaperto i battenti. Fra la popolazione sono ancora molti gli interrogativi su quante scuole riapriranno? Sotto quali ripari? Con quale materiale? Quanti insegnanti? Pagati da chi? E ancora una volta emerge lo stridente divario fra le classi sociali: l’elite benestante ha potuto mandare i figli all’estero o in scuole private risparmiate dal sisma, ma per la maggior parte dei piccoli haitiani la realtà rimane quella della strada, dei ripari di fortuna e degli scarsi aiuti alimentari. “Buona parte degli istituti, pubblici, privati o religiosi distrutti o pesantemente danneggiati sono ancora in cantiere” riferisce ‘Radio Kiskeya’, precisando che “sotto tende e capannoni si svolgono sedute di accompagnamento psico-sociale, una terapia di gruppo che dovrebbe riunire alunni e insegnanti per tutta la settimana per facilitare la ripresa delle attività didattiche”. Secondo il Fondo dell’Onu per l’infanzia, il terremoto – che ha causato ufficialmente 230.000 morti - ha ucciso 4000 scolari, 454 insegnanti e distrutto 4200 scuole. (M.G.)







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