2010-04-07 15:41:58

Colombia: nota dei vescovi in vista delle prossime elezioni presidenziali


A meno di due mesi dalle elezioni presidenziali, in programma per il prossimo 30 maggio, il presidente della Conferenza episcopale colombiana e arcivescovo di Barranquilla, mons. Rubén Salazar Gómez, ha esortato tutti i fedeli e la gente di buona volontà a prendere parte al processo democratico “che è alla base del rispetto per la persona umana e della ricerca del bene comune”. Con un comunicato rivolto a tutto il Paese, il presule riflette sulla diffusa consapevolezza critica sul sistema democratico mostrato dal popolo colombiano nelle precedenti elezioni legislative, e rileva con soddisfazione che gli elettori “manifestano preferenze per quei programmi che esprimono un maggiore interesse per le questioni sociali”. L'arcivescovo si rallegra quindi del fatto che non vi è più “alcun timore nel mostrare indignazione per i comportamenti che ledono l’integrità e la trasparenza che dovrebbero orientare i sistemi democratici”. “È diventato chiaro – si legge nella nota - che la democrazia è costruita da tutti, ed è possibile farlo quando vi è il rispetto per i valori e quando non si usa la povertà o l’ignoranza al fine di conseguire uno scopo”. Alla luce di questa ritrovata presa di coscienza il presule inviata poi i politici a “utilizzare il mandato del popolo per promuovere il benessere dei cittadini in tutti gli aspetti della vita”. Mons. Gómez mette inoltre l’accento sul pluralismo “che garantisce l'esercizio democratico e comporta necessariamente una competizione dinamica che mette in gioco una serie di proposte politiche ed economiche”. “Non ci può essere democrazia senza differenze – ammonisce ancora il vescovo -, ma tutti devono rispettare l'avversario, che non è il nemico, e nel riconoscimento delle loro differenze devono cercare il modo più appropriato per costruire la nazione”. Il presidente della Conferenza episcopale colombina, infine, invita tutti a esercitare il loro diritto-dovere di voto, dopo un'attenta analisi dei candidati, che tenga conto della loro storia e del loro programma di governo. “Abbiamo sempre cercato – afferma in conclusione – di scegliere quelli che garantiscono la costruzione di un Paese unito e pacifico. La celebrazione in questo tempo pasquale della morte e risurrezione di Gesù Cristo, ci invita a lasciarsi alle spalle i vecchi vizi politici e a cercare insieme la via di una vera democrazia”. (M.G.)







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