2010-04-07 15:46:14

Appello di Amnesty per una strategia europea per l’integrazione dei Rom


“Assumere iniziative concrete per spezzare il ciclo di discriminazione, povertà ed esclusione che colpisce le comunità rom in Europa”. È quanto chiesto all’Unione Europea da Amnesty International alla vigilia del secondo summit europeo sui rom, in programma a Cordoba, Spagna, domani 8 aprile, nella Giornata internazionale per le popolazioni rom. L’organizzazione per i diritti umani ha sollecitato inoltre lo sviluppo di una “strategia complessiva” che garantisca l’eguaglianza e la non discriminazione dei rom. “Nonostante la massiccia discriminazione nei confronti di milioni di rom in tutto il continente, l’Ue non sta chiamando gli Stati membri a rispondere delle loro azioni quando questi vengono meno alle loro responsabilità”, ha detto all'agenzia Sir Claudio Cordone, segretario generale ad interim di Amnesty International. “I leader europei – ha sottolineato - devono adottare un piano d’azione concreto per affrontare le violazioni dei diritti umani che colpiscono le comunità rom. Devono prendere posizione contro gli attacchi razzisti e le espressioni di odio e assumere iniziative efficaci per porre fine alla discriminazione nell’accesso agli alloggi, all’educazione, ai servizi sanitari e all’impiego”. Insieme ad altre associazioni di rom e organizzazioni non governative, Amnesty ha documentato come in diversi Paesi europei le autorità non proteggano le comunità rom dalla discriminazione da parte di soggetti pubblici e attori privati. E a meno di 24 ore dal apertura del summit interviene anche mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Migrantes: “Quella per le popolazioni rom è una Giornata che aiuta a rimettere al centro dell’attenzione il rischio di discriminare un popolo europeo di oltre 10 milioni di persone”. L’iniziativa è stata accompagnata da una risoluzione del Parlamento europeo “che impegna ad investire risorse per la lotta all’esclusione sociale, per una politica della casa, per il lavoro, per la salvaguardia di una diversità culturale”, spiega mons. Perego sottolineando che per la Chiesa il popolo rom è “anche custode di una ricchezza di valori e di esperienze che richiamano la centralità della vita, nel suo nascere e nell’età anziana, un tema che è stato al centro della predicazione pasquale di Papa Benedetto XVI”. Per questo, è importante – conclude il presule – “far crescere nelle parrocchie una sensibilità nei confronti dei rom che apra le persone e le famiglie al rispetto, alla tutela dei diritti e costruisca nuove relazioni che portino ad affrontare insieme i problemi della casa, della cura dei minori, del lavoro giovanile”. (M.G.)







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