Appello di Amnesty per una strategia europea per l’integrazione dei Rom
“Assumere iniziative concrete per spezzare il ciclo di discriminazione, povertà ed
esclusione che colpisce le comunità rom in Europa”. È quanto chiesto all’Unione Europea
da Amnesty International alla vigilia del secondo summit europeo sui rom, in programma
a Cordoba, Spagna, domani 8 aprile, nella Giornata internazionale per le popolazioni
rom. L’organizzazione per i diritti umani ha sollecitato inoltre lo sviluppo di una
“strategia complessiva” che garantisca l’eguaglianza e la non discriminazione dei
rom. “Nonostante la massiccia discriminazione nei confronti di milioni di rom in tutto
il continente, l’Ue non sta chiamando gli Stati membri a rispondere delle loro azioni
quando questi vengono meno alle loro responsabilità”, ha detto all'agenzia Sir Claudio
Cordone, segretario generale ad interim di Amnesty International. “I leader europei
– ha sottolineato - devono adottare un piano d’azione concreto per affrontare le violazioni
dei diritti umani che colpiscono le comunità rom. Devono prendere posizione contro
gli attacchi razzisti e le espressioni di odio e assumere iniziative efficaci per
porre fine alla discriminazione nell’accesso agli alloggi, all’educazione, ai servizi
sanitari e all’impiego”. Insieme ad altre associazioni di rom e organizzazioni non
governative, Amnesty ha documentato come in diversi Paesi europei le autorità non
proteggano le comunità rom dalla discriminazione da parte di soggetti pubblici e attori
privati. E a meno di 24 ore dal apertura del summit interviene anche mons. Giancarlo
Perego, direttore generale della Migrantes: “Quella per le popolazioni rom è una Giornata
che aiuta a rimettere al centro dell’attenzione il rischio di discriminare un popolo
europeo di oltre 10 milioni di persone”. L’iniziativa è stata accompagnata da una
risoluzione del Parlamento europeo “che impegna ad investire risorse per la lotta
all’esclusione sociale, per una politica della casa, per il lavoro, per la salvaguardia
di una diversità culturale”, spiega mons. Perego sottolineando che per la Chiesa il
popolo rom è “anche custode di una ricchezza di valori e di esperienze che richiamano
la centralità della vita, nel suo nascere e nell’età anziana, un tema che è stato
al centro della predicazione pasquale di Papa Benedetto XVI”. Per questo, è importante
– conclude il presule – “far crescere nelle parrocchie una sensibilità nei confronti
dei rom che apra le persone e le famiglie al rispetto, alla tutela dei diritti e costruisca
nuove relazioni che portino ad affrontare insieme i problemi della casa, della cura
dei minori, del lavoro giovanile”. (M.G.)